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"Con Fede c'è più di una Juve". Sicuramente c'è "un'altra Juve", perché Chiesa non è un giocatore qualsiasi, ma uno di quelli capaci di spostare gli equilibri di una squadra e anche di modificare gerarchie consolidate. Come ribadisce l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, dopo un'attesa un po' più lunga del previsto il classe 1997 è quasi pronto a tornare in campo: forse non arriverà la convocazione per il match contro l'Empoli (che comunque sarebbe sostanzialmente simbolica), ma con tutta probabilità l'esterno sarà testato in un'amichevole in famiglia nel week-end, approfittando del fatto che anche la Primavera, come la prima squadra, sarà impegnata in campionato venerdì.

E naturalmente Federico, una volta al top della condizione, punterà a una maglia da titolare. Ma chi gli farà spazio? In estate la formazione ideale della Juve prevedeva un 4-3-3 con lui a sinistra, Angel Di Maria a destra e Dusan Vlahovic al centro dell'attacco: fuori, dunque, resterebbero Arek Milik e Filip Kostic. In alternativa - partendo dal presupposto che in un calendario fitto come quello attuale ci sarà posto per tutti, tra un impegno e l'altro - Chiesa potrebbe giocare da seconda punta in appoggio al serbo, sia nel 3-5-2 che nel 4-4-2. Volendo azzardare un'opzione ancora più offensiva, potrebbe agire da laterale di centrocampo (alla Fiorentina era stato persino impiegato a tutta fascia nella mediana a 5, mentre Massimiliano Allegri l'ha praticamente sempre schierato a ridosso della prima punta).

Al di là del fatto che il tecnico livornese lo possa considerare un attaccante, come riflette la rosea è evidente che il ritorno di Chiesa avrà effetti visibili anche sul centrocampo: con il tridente, infatti, diventerà improbabile l'utilizzo di laterali offensivi come Filip Kostic o Juan Cuadrado, ma anche di Weston McKennie da mezzala (con Paul Pogba e Leandro Paredes, meglio l'equilibratore Adrien Rabiot). Chi sicuramente vedrà ridotto il proprio spazio sarà Moise Kean, ma l'abbondanza, in questa insolita stagione, non potrà che essere un'arma in più per Allegri.