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Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus nell'estate del 2006 (quella di calciopoli) parla al Match Program della Roma a due giorni dalla sfida dell'Olimpico tra bianconeri e giallorossi. Tra i temi toccati dall'ex numero uno bianconero anche il processo che vide la Juve retrocessa in Serie B. E proprio il processo che stangò la società bianconera torna a far discutere: "Nell’estate del 2006 fummo condannati a giocare nella serie inferiore e le condanne vanno accettate. Penso però che il processo sportivo non fu condotto nel migliore dei modi. Alcuni faldoni vennero ignorati, anzi, direi nascosti. Intercettazioni di altre squadre non vennero subito rese note”, attacca l’ex presidente della Juve.  “Inter? Anche loro meritavano sanzioni per quanto emerso nelle conversazioni, lo disse anche Palazzi. Eppure tutto cadde in prescrizione.”

SERIE B - Pareggiammo alla prima giornata contro il Rimini, all’inizio fu dura. I ragazzi capirono che in quel campionato c’era bisogno di una determinazione diversa. Campioni come Buffon, Chiellini, Camoranesi, Nedved, Del Piero e Trezeguet si misero a disposizione con umiltà e vincemmo il campionato con alcune giornate di anticipo. Ci fu anche un aspetto negativo, ovvero la popolarità e la simpatia per la Juve in giro per l’Italia crebbe. In tante città ci accolsero come non era mai successo. Le squadre erano felici di ospitare la Juve.”

CONTE – “Vincemmo il campionato in trasferta contro l’Arezzo di Conte che a fine partite venne a lamentarsi. Si rammaricò di fronte al nostro spogliatoio perché avrebbe preferito un altro risultato. L’Arezzo era impelagato nella lotta per non retrocedere e alla fine della stagione non riuscì a salvarsi.”

STADIUM - "Con Blanc portammo a compimento questo compito. Ora ne beneficia la Juve anche grazie all’ottimo lavoro di Marotta e Paratici. Un nuovo stadio è fondamentale per creare ricavi e senso di appartenenza. Servono store, museo, area ospitalità e tribune fruibili per i tifosi. I bianconeri sono al top, la Roma ci sta arrivando.”