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Giovanni Cobolli-Gigli, ex presidente della Juventus, ha parlato a Tmw dopo il patteggiamento, citando anche Calciopoli. Ecco le sue dichiarazioni: "Il patteggiamento rappresenta un’ammissione di colpa. Per la prima volta la Juventus, che fino a ieri con le dichiarazioni del gruppo Elkann professavano innocenza, ammettono la colpa. Penso che il patteggiamento sia l’unica soluzione che permetta alla Juve di pensare al calcio e non solo a problemi legali. E penso che sia stata una decisione giusta, coraggiosa, ma sempre un’ammissione di colpa. La Juve ha commesso errori o leggerezze, ora si trova una maniera per sanare queste colpe con una pena pecuniaria. Io credo che i dirigenti della Juventus abbiano condotto le cose nella maniera più corretta. Nel 2006 non si è trovato un corrotto e uno dei grandi attori in questo processo che avrebbe dovuto essere coinvolto si è tirato fuori perché il faldone dei suoi atti non è stato preso in considerazione. E il faldone è emerso dopo 5 anni, quando tutto è andato in prescrizione, parlo dell’Inter. Anche queste cose dobbiamo ricordarle. Noi della Juventus avremmo pure peccato, parlo in generale, ma altri si sono comportati in una maniera ancora più subdola riuscendo a apparire in quel processo».