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Ci sono tre cose (oltre la fondamentale vittoria) da ricordare di questo Frosinone-Juventus:

1) la rivelazione Kenan Yildiz, il giovane turco che finalmente ha potuto farsi ammirare per un'ora di gara dopo gli spezzoni 3-4-5 minuti di partita giocati fin qui (a Genova gli sarebbero stati comunque sufficienti per rompersi tibia e perone dopo l'entrata di Malinovskyi). Questa è stata la sua prima vera presenza seria con la prima squadra, e non l'ha ciccata. Anzi, ha segnato una rete fantastica e si è fatto notare per altre belle giocate. Nessun paragone con Del Piero o Dybala: lui è Kenan Yildiz ed è diverso dagli altri, possiede tutte le peculiarità (tecnica, personalità, coraggio, intelligenza) per diventare un giocatore forte. Non si sa se diventerà un top player, però ha tutto per diventarlo. Di sicuro Yildiz tornerà molto utile già in questa stagione alla Juventus.


2) il ritorno al gol di Vlahovic, che non segnava dalla gara con l'Inter. Era entrato male in partita, sbagliando un gol che un centravanti non dovrebbe fallire, ma poi si è riscattato siglando la rete che ha fatto vincere la Juventus in un altro pomeriggio che si era complicato più del dovuto. Un colpo di testa da DV9, come ai tempi belli con la Fiorentina. Ecco, adesso lui deve ritornare quello lì, iniziando a segnare con continuità, altrimenti le valutazioni sul suo conto non cambieranno per una rete - seppur decisiva - segnata al Frosinone.

3) lo show di Allegri in panchina, tarantolato all'ennesima potenza perché quanto mai desideroso di portare a casa i 3 punti. Ultimamente lo si vede spesso agitato, ma per un motivo molto semplice: vuole a tutti i costi riscattare le ultime due stagioni prive di risultati, sapendo bene che non è stato da lui non giocarsele, senza riuscire a conquistare nemmeno un trofeo (come accadde a Pirlo). Non dirà mai che vuole centrare lo scudetto, ma farà di tutto per andarci vicino, anche se non possiede la rosa più forte. Vincerlo rappresenterebbe davvero un miracolo.

Appendice VAR, dopo aver ascoltato Rocchi sugli episodi relativi all'ultimo Genoa-Juventus. Per il designatore l'entrata di Malinovskyi su Yildiz era da cartellino rosso, e il mani di Bani da rigore più si che no. Ma gli audio di Lissone hanno detto tutto il contrario: "fallo e giallo" per il primo episodio, "la devia non mi interessa" sul secondo. E alla fine è prevalso il giudizio del Var, capace di imporsi (sempre) sugli arbitri e, a questo punto, pure sul designatore AIA. Il loro capo, quello che dovrebbe indicare la linea da adottare sull'applicazione delle singole regole. Esiste una frattura, un grosso problema. Si vuole continuare così? Alterando i risultati delle partite con decisioni soggettive? Perché se alla Juventus fosse stato concesso anche il 2° rigore, e lo avesse trasformato, ora si troverebbe sotto l'Inter di soli 2 punti e non 4. Ed è diverso.