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A meno di 2 giorni e mezzo dal Derby d’Italia una certezza in casa bianconera ce l’abbiamo già: i titolari in attacco saranno Chiesa e Kean. Soltanto un paio di mesi fa nessuno avrebbe mai pensato una scelta del genere, per giunta (in assenza delle coppe) in una delle gare più importanti dell’anno, come lo è appunto un Derby d’Italia. Invece nell’arco di poco tempo le gerarchie alla Juventus sono cambiate, e a stare fuori è sorprendentemente Vlahovic. L’attaccante strappato di forza alla Fiorentina un paio di stagioni fa e pagato a peso d’oro. L’ex  capocannoniere della serie A arrivato tra squilli di fanfare e al quale vennero subito appioppate la maglia di Ronaldo e l’acronimo DV7.  Adesso sta in panchina. Ma cos’ha Vlahovic? Apparentemente nulla. La pubalgia sembrerebbe ormai superata, e altrettanto la lombalgia che lo affliggeva ultimamente. Dal punto di vista fisico è stato quindi recuperato, lo dimostrano pure i 67 minuti giocati da titolare in settimana con la nazionale serba contro il Belgio. A  maggior ragione dovrebbe riprendere il suo posto in squadra. Invece no. Perché? 

Perché al momento Kean è più funzionale di lui: sta bene, sta crescendo di condizione , è migliorato tecnicamente, vede la porta (anche se poi i gol glieli annullano) e riesce a integrarsi bene sia con Chiesa che con Milik. Dusan al contrario, dopo la bella doppietta contro la Lazio, è stato risucchiato nel suo solito buco nero della mediocrità di prestazioni, nelle quali si contano più gli errori individuali che le cose buone. Vero, da Sassuolo in poi ha giocato solo 174 minuti sui 630 complessivi, ma quando è stato in campo non ha mai brillato: nessun gol e nemmeno occasioni create. Ha ragione Di Canio: Vlahovic è fragile psicologicamente, e non è “intelligente” calcisticamente parlando. Ovvio che alla Fiorentina gli riuscisse tutto bene, perché giocava più spensierato e la squadra focalizzava tutto il gioco su di lui. Alla Juventus è tutto diverso, ed è in quel contesto che si misurano i reali valori di un attaccante. Dusan invece nella difficoltà si deprime, si applica poco, sbaglia persino le cose più semplici e in questo modo non è utile nemmeno per i compagni.  

Il dubbio è che non sia tagliato per fare il centravanti alla Juventus, dove è stato preso per segnare con la stessa continuità con cui lo faceva alla Viola e invece in bianconero lo fa col contagocce. Potrà pure sentirsi frustrato per le scarse occasioni da rete che riesce a creare , ma come dice Di Canio, dovrebbe impegnarsi di più nel lavorare meglio i palloni che gli arrivano. Altrimenti diventa normale  gli venga preferito Kean, che almeno il suo contributo lo da sempre, pur non essendo un goleador. Quello che a gennaio ’22 tutti alla Continassa erano convinti fosse Vlahovic, fino a dissanguare ulteriormente il bilancio aziendale pur di assicurarselo. Probabilmente il  serbo non è il giocatore che si sarebbero aspettati di avere, e lo Allegri stesso, anche se non lo ammetterà mai neanche sotto tortura , pensava di ritrovarsi in rosa un attaccante diverso. Proprio per questo , anche in vista del Derby d’Italia, preferisce affidarsi ad altri.