Il primo mozzicone di sigaretta, magari inavvertitamente, lo ha lanciato già sabato scorso chi in tv ha pensato bene – per spiegare l’annullamento del primo gol di Kean nella gara col Verona - di tirare fuori proprio un episodio accaduto in un Juventus-Fiorentina della scorsa stagione, terminato 1-0 per i bianconeri, nel quale però alla Viola venne annullato il possibile pareggio per un fuorigioco impercettibile. Per carità, l’esempio ci poteva stare (anche se sabato scorso la dinamica è stata completamente diversa, ma lasciamo perdere) però, a 7 giorni dalla gara del Franchi, sarebbe forse stato meglio sceglierne un altro, tanto di annullamenti analoghi il Var ne ha fatti a decine. E la fiamma si è attizzata.
Poi sono arrivati gli immancabili ultrà della Fiesole, recatisi in un migliaio al Viola Park per l’allenamento aperto ai tifosi (coincidenza: proprio nella settimana di Fiorentina-Juve, vabbè) e ne hanno approfittato per fare un bel sermone all’intera squadra, muta e accondiscende, in vista della gara con gli odiati gobbi. Parole di rito, infarcite da insulti e cori contro gli avversari. Nulla di nuovo sotto il sole di Firenze, semmai semplicemente constatare che tutto questo show è avvenuto col permesso (e , si presume, il consenso) della società viola.
Società che ha voluto alzare il volume anche lei, dopo essersi vista tirata in ballo da Tuttosport per l’articolo sul Viola ParK, il fiore all’occhiello del presidente Commisso “pagato dalla Juve con gli acquisti di Vlahovic e Chiesa”, ha scritto senza troppi giri di parole il giornale diretto da Guido Vaciago. Che poi, dati alla mano, è la verità: il centro sportivo della Fiorentina è costato 113 milioni, i soldi versati dalla Juve nelle casse viola 141. Ne avanzano pure 28.
Il club viola non ha gradito e ne ha approfittato per attaccare pure stavolta la Juventus, anche se non risulta essere l’editrice di Tuttosport e nemmeno i suoi giornalisti lavorano part-time per l’ufficio stampa bianconero. Ma a Firenze forse la pensano diversamente, e sono partiti lancia in resta contro la società bianconera, ritirando fuori i soliti cavalli di battaglia di Commisso che tanto piacciono alla piazza fiorentina: il rosso di bilancio, gli acquisti folli, gli ingaggi esosi pagati ai giocatori, le plusvalenze fittizie, i campionati falsati. Non una risposta sul merito, solo una tracimata di accuse.
Già, ma se il bilancio della Fiorentina è sano anche grazie ai soldi incassati proprio dalla Juve, che le ha acquistato dei giocatori ai prezzi “esosi” fattigli da Commisso, che ora glieli rinfaccia. Avrebbe potuto venderglieli con lo sconto, lo stesso che adesso il club viola chiede proprio all’odiata Juventus per il riscatto di Arthur. E che la Juventus gli venderà, perché da tempo spera di sbarazzarsene proprio perché il brasiliano pesa a bilancio un Perù. Ma magari il francescano Commisso gli pagherà lo stipendio con bottiglie d’olio d’oliva e suggestivi tramonti del Viola Park.