Dall’essere considerato uno dei giovani difensori centrali di maggiore prospettiva, l’olandese adesso sento e leggo che non sa marcare e commette troppi errori. Se la Juventus nelle ultime due stagioni non è andata oltre il quarto posto, è anche colpa di de Ligt. Insomma, un difensore sciagurato di cui la Juventus fa bene a privarsi, ovviamente alle cifre corrette.
Facciamo ordine. Alla Juventus, de Ligt non si è affatto imbrocchito. Avrebbe potuto fare di più, considerate le grandi aspettative su di lui quando venne via dall’Ajax, ma tutto sommato il suo rendimento nel triennio bianconero è stato più che soddisfacente. Avrebbe potuto crescere di più se solo avesse potuto giocare con maggiore frequenza a fianco di Chiellini, ma le precarie condizioni fisiche di Giorgio non lo hanno permesso. Così come si è ritrovato a scendere in campo nel recente biennio con una mediana completamente diversa da quella trovata al suo arrivo in bianconero, concluso con la conquista dello scudetto: un conto è avere davanti Khedira, Pjanic, Matuidi ed Emre Can, un’altra Rabiot, Arthur e un ancora acerbo Locatelli.
È vero, ha procurato talvolta qualche rigore di troppo, vittima forse di un regolamento troppo spesso rivisto e corretto in corso d’opera dagli stessi arbitri, soprattutto in materia di falli di mano, da trasformarlo da parte dei suoi detrattori nel miglior pallavolista della Serie A. E non gli si può nemmeno addebitare la sconfitta nella finale di Coppa Italia con l’Inter, per quel fallo su Chalanoglu costato il penalty che chiuse una partita indirizzata quella sera proprio da un pessimo arbitraggio.
De Ligt ha 22 anni, è nel pieno della crescita professionale, e non a caso alcuni dei migliori club continentali se lo stanno contendendo (a differenza, per esempio, di Dybala) non appena è finito sul mercato. Chelsea, Bayern, Manchester City e United sono tutte sul 22enne olandese, segno che l’appeal del giocatore non si è affatto appannato. Nessuna di loro vorrebbe spendere i minimo 100 milioni chiesti dalla Juventus, ma l’asta (cercata dalla Juve) è appena cominciata. Eppoi le clausole, se vengono inserite sui contratti, qualcosa conteranno pure, altrimenti le società eviterebbero di farlo. E de Ligt non avrebbe posto come condizione per un suo possibile rinnovo di abbassare drasticamente la cifra a 80 milioni.
La Juventus difficilmente incasserà i 120 milioni richiesti, ma a meno di 100 non potrà scendere. Contropartite? Solo se di gradimento da parte dei signori della Continassa e – a giudizio dell’allenatore - di utilità per la squadra. Quelle proposte finora non interessano.
La Juve dovrà abbassare le pretese e accontentarsi di chiudere a cifre più basse? Probabilmente lo spera chi teme che, con quei soldi, la Juve torni a fare la Signora.