Restando proprio agli anni calciopolari, quelli in cui secondo l’ex patron nerazzurro “partecipavamo al campionato, si può dire, per niente ed era una sensazione opprimente” potremmo citare - per esempio - la finale di Supercoppa del 2005, vinta proprio dall’Inter. Sullo 0-0 venne annullato alla Juventus un gol validissimo di Trezeguet per un fuorigioco inesistente, ma non esistendo ancora il VAR le moviole lo individuarono solo a fine partita, quando la coppa era già sul pullman che riportava a casa i nerazzurri.
Qualche stagione prima, ma sempre “in quel periodo terribile in cui ne uscimmo umiliati” (era il 2002), nel concitato finale di un Inter–Juve, con i bianconeri in vantaggio, la squadra di Moratti riagguantò il pari al 95°, con Buffon travolto nella propria area piccola prima da Vieri, poi da Materazzi e infine da Toldo, che mise la palla in rete. Arbitrava Collina (il preferito dai nerazzurri, ricordiamo l’intercettazione del “metti Collina” nella quale Facchetti chiedeva di manipolare il sorteggio arbitrale, ndr.) ma quella volta il “fallo di confusione”, specialità della ditta, o più semplicemente il “fallo sul portiere” previsto dal regolamento, non vennero contemplati. “Veniva tutto deciso con regole di cui eravamo all’oscuro” (cit. Moratti). Le regole, appunto...
Travolgere e affossare gli juventini in piena area di rigore è stata pratica consentita per anni a San Siro durante i Derby d’Italia: proprio in quel ’98 pluricitato dalla vulgata nerazzurra, nel confronto diretto dell’andata (vinto dall’Inter), con la gara ancora in parità, Inzaghi venne letteralmente seppellito da West all’altezza del dischetto e l’arbitro Braschi non ebbe nulla da eccepire. Per la serie “regole oscure”.
Andiamo su episodi più recenti: 30 aprile 2022. Dopo appena 2 minuti, Lautaro colpì con un calcio al volto Locatelli (costretto poi ad uscire) e venne sanzionato solo con una ammonizione. Venti minuti dopo, ancora Lautaro rifilò un pestone - lo "step on foot" quello sempre punito - a Chiellini ma il doppio giallo non scattò. Regole oscure. Il meglio della serata, però, doveva ancora arrivare: al 5° minuto di recupero del 1° tempo, venne concesso rigore all’Inter per un altro "step on foot": Szczesny lo parò, ma Irrati fece ribattere perché De Ligt era entrato in area in anticipo, anche se il primo ad arrivare sul pallone respinto fu Danilo. Nel 2° tempo, Bastoni fece uno “step on foot” (ancora lui) su Zakaria sulla linea dell’area (considerata da sempre parte integrante dell’area stessa), ma arbitro e varisti decisero di concedere solo una punizione dal limite. Le solite regole oscure.
E la modalità utilizzata per annullare il gol a Danilo nell’ultimo Derby d’Italia del 2022 la ricordate? Prima di essere girato al volo in rete, il pallone sfiorò la mano (al petto) del brasiliano, trattenuto a sua volta per il braccio da De Vrij. Se non era gol, avrebbe dovuto essere rigore: nessuno dei due. Regole sempre più oscure. Per fortuna, però, la Juventus quella gara riuscì a vincerla ugualmente. Immaginatevi tutto questo al contrario, con o senza Moratti ancora proprietario dell’Inter.
Ah, per la cronaca: dal '98 ad oggi, tutti gli scontri in area similari a quello tra Iuliano e Ronaldo non sono stati mai sanzionati. In Serie A, nelle Leghe straniere, agli Europei o ai Mondiali. Quelli che a Milano si sentivano “umiliati” e “privati di vittorie che meritavamo” lo sappiano.