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Quattro finali in tutto. Tre le ha vinte il Napoli, una sola la Juventus, ovviamente in un vespaio di polemiche azzurre. Questo fin qui il bilancio degli scontri diretti tra juventini e partenopei in gare secche per la conquista di un trofeo nazionale, tra Supercoppe e Coppa Italia contese. Uno score che rende ottimisti i napoletani in vista della prossima finale di coppa, il cui accesso è stato festeggiato nel golfo con gli immancabili fuochi d’artificio, accompagnati dai peana per Ciro Mertens e Ringhio Gattuso protagonisti della semifinale con l’Inter, superata non proprio sul velluto. Così come la Juventus non ha di certo strapazzato il Milan nell’altra semifinale.

Però, ad ascoltare e leggere i commenti, la squadra che rischia di più in vista di mercoledì sarebbe proprio la Juve, tornata a praticare un gioco poco produttivo e con un Ronaldo abulico. Al contrario della squadra di Gattuso, descritta invece come solida, organizzata e cinica. 

Ho visto entrambe le partite, e come non mi ha soddisfatto la Juventus, incapace di fare un gol al modesto Milan di Pioli, altrettanto non mi ha impressionato il Napoli, per gran parte della gara dominato dall’Inter, come giustamente Conte ha rimarcato a fine partita. Eppure i complimenti per San Gennaro (Gattuso) e la sua squadra si sono sprecati. 

Ho sentito pure qualche gagà partenopeo avvisare Sarri di non presentarsi al ritiro della Coppa Italia nel caso in cui, mercoledì sera, dovesse vincerla dopo aver giocato una partita brutta come l’ultima col Milan, manco fossimo rimasti tutti annichiliti di fronte al calcio-champagne mostrato da Gattuso nell’altra semifinale. Probabilmente il catenaccio a oltranza degli azzurri l’ho visto solo io, così come le provvidenziali parate di Ospina. Il mondo è bello proprio perché è vario, e a Napoli sono maestri dell’artifizio, inteso non solo come arte pirotecnica. Diciamo piuttosto che l’applicazione in fase difensiva è stata così tenace, ed ha coinvolto l’intera squadra, da impedire il ribaltone del risultato ottenuto all’andata a San Siro. 
Ovvio che se pure nella capitale la Juventus dovesse essere la stessa di venerdì scorso il Napoli potrebbe anche approfittarne, prima però di azzardare sentenze aspetterei di vedere quale tipo di Juve scenderà in campo. Il recupero di Ramsey è già una buona notizia. 

Mai dare per morta la Vecchia, nonostante “perda sempre le finali”, com’è convinto Insigne, e i precedenti delle sfide di Coppa dicano Napoli. Qualche simpatico collega locale mi ha confessato l’altra sera a 7Gold che “se il Napoli vincerà questa Coppa Italia, col posto in Europa League assicurato, la stagione potrebbe essere piacevolmente archiviata”. Un po’ come i cugini del Toro, ai quali è sufficiente vincere un derby per sentirsi appagati. Benedetta semplicità.