Però, prima o poi, alla Juve dovranno decidersi a farlo questo benedetto annuncio del Pogback, anche perché il ritorno a casa di Pogba potrebbe davvero essere l’unico colpo di teatro di una campagna acquisti fin qui molto fumosa: tanti nomi, nessun arrivo. Col raduno del 4 luglio dietro l’angolo. E la cosa non sembra essere gradita a Massimiliano Allegri, descritto in questi giorni come parecchio agitato da chi gli ronza attorno (ma la smentita Juve è già pronta).
Pogba lo ha richiesto proprio lui, gli ha pure telefonato nei mesi scorsi per convincerlo a tornare, però Max sa bene che non gli basterà Paul per tornare a vincere. Il francese serve per iniziare a risistemare il disastrato centrocampo juventino, ma occorrono anche altri rinforzi. E come vuole tornare ad allenare una squadra competitiva Allegri, così desidera giocare in un team vincente Pogba.
Lo ha confermato pure la sua nuova procuratrice Pimenta proprio nel docu-film : “La sfida ora per Paul è decidere quale club sarà in grado di portarlo a raggiungere premi e traguardi importanti”. L’attuale Juventus è in grado di soddisfare questa esigenza? Se si ascolta De Ligt, non sembrerebbe proprio. E Magari Paul qualche informazione al riguardo la sta pure prendendo.
Pogba ha detto si alla Juventus, ma il ritardo del suo annuncio agita l’ambiente bianconero. “E se ci ripensasse? Proprio per effetto di un mercato inconcludente e privo di colpi importanti” azzardano i pessimisti. Come sappiamo, dal mercato ci si deve sempre aspettare di tutto, anche clamorosi ribaltoni dell’ultimo secondo, ma in questo caso i segnali e le informazioni raccolte fin qui portano solo alla firma del polpo. Nessuna marcia indietro, nessun ripensamento. Sempre la Pimenta lo ha fatto capire: “Tornerebbe in una squadra diversa da quella di prima, sarebbe un’altra storia”.
Fosse ancora tra noi Mino Raiola, probabilmente gli ripeterebbe quanto detto nel Pogmentary: “La Juventus non può permetterti di averti” . E, magari, oggi gli aggiungerebbe pure “e non è in grado di farti vincere dei trofei”. Perché questa è la fotografia brutale, ma realistica, della Juventus attuale, che vuole proprio iniziare a ricostruirsi ripartendo dal caro, vecchio amico Paul. E lui è pronto ad un atto di fede.
Andrà tutto bene. Si spera.