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Sempre lo stesso copione, da 4 partite. La Juventus non c'è più: dopo quel gol di Baldanzi con l'Empoli, la squadra si è disintegrata. Lo ha ammesso a fine partita col Verona lo stesso allenatore: dobbiamo ancora superare lo shock della gara con l'Empoli. Quindi, la squadra è rimasta debole psicologicamente, così come lo era la stagione precedente e quella prima ancora. Sarà anche passato un mese da quel pareggio, ma i giocatori non hanno ancora superato quel trauma. Ed è grave. Soprattutto è ancora più grave che a dirlo sia Allegri, che ci lavora insieme tutti i giorni e che possiede l'esperienza e le capacità necessarie per sapere come fare a superare questi momenti. 

Quindi, o la squadra non lo segue oppure lui non è capace a svegliarla, a darle la scossa per resettare tutto e ripartire. Perchè a fine partita col Verona anche Rabiot ha ammesso che la squadra è moscia. Ovvero, si è persa. Non ha più stimoli e voglia per uscire dall'avvitamento negativo in cui è finita. Una Juve scesa in campo al Bentegodi senza Chiesa, probabilmente il giocatore più forte dell'attuale rosa bianconera. Quando Allegri si è deciso a metterlo in campo, si è creato da solo due nitide occasioni da gol e portato scompiglio nella retroguardia gialloblù. Ma alla Juventus non solo l'allenatore lo fa partire dalla panchina preferendogli l'acerbo Yldiz, che è bravo ma non è Messi, ma all'interno della dirigenza stanno anche pensando di piazzarlo sul prossimo mercato estivo, sopratutto se Federico non firmerà il rinnovo alle condizioni poste dagli uomini della Continassa.