Non dipenderà da Allegri se Ronaldo resterà alla Juventus, come previsto tra l’altro dal suo contratto, o se andrà altrove. Max si adeguerà a quanto stabilirà il club, o a quello che deciderà CR7 in prima persona. “Se queda”, resta, ha risposto Georgina a chi glielo ha chiesto incontrandola per strada, ma non so se ha detto la verità, in quanto i segnali che arrivano dal Portogallo non sembrerebbero andare in quella direzione.
Ronaldo è partito di tutta fretta, in piena notte con un volo privato, dopo l’ultima partita di campionato, quasi non ne potesse più di stare in una squadra che lo ha deluso e che non ha ancora capito se verrà adeguatamente rinforzata. E dopo Bologna, ha pubblicato messaggi quantomeno ambigui sulla sua possibile permanenza a Torino.
Delusione e dubbi che, personalmente, condivido. La Juve attuale è decisamente inferiore a quella con la quale si trovò a giocare Ronaldo al suo arrivo, una rosa progressivamente smontata e depotenziata nella ferma convinzione di averla invece rinforzata, cosa che il campo ha prontamente smentito.
Cristiano il suo lo ha fatto, e i 101 gol segnati nel triennio bianconero sono lì a testimoniarlo: grazie anche a quelle reti – e il gol di Faraoni al Napoli – la Juventus è riuscita a qualificarsi per la prossima Champions, senza non avrebbe forse partecipato nemmeno all’Europa League, così come la precedente stagione non avrebbe vinto nemmeno il nono scudetto consecutivo.
Fino all’altroieri tutti i giocatori sarebbero voluti venire alla Juventus proprio perché c’era Ronaldo, adesso Cristiano sembra invece essere diventato insopportabile: a chi ci gioca insieme, ad una parte della critica e persino ad una nutrita schiera di tifoseria. Quando la realtà è un’altra: al Real i compagni di Ronaldo si chiamavano Kroos, Modric, Casemiro, Marcelo, Bale, Benzema, alla Juve gioca con Arthur, Bentancur, Rabiot, Ramsey (quando non è al JMedical), Frabotta. Notate le differenze? Però, se la squadra non rende, è colpa di CR7, del suo caratteraccio e del suo smisurato ego. Era così anche a Madrid, eppure se lo sono tenuto per 10 anni. Volentieri.
Eggià, ma era più giovane, ribattono. Segnava 50 reti, anziché le “sole” 36 segnate nell’ultima stagione alla Juve. Costa troppo, e dopo la pandemia ancora di più. Una spesa che la Juventus non può più permettersi, continuano a ripetere tutti, compresi quegli juventini che all’occorrenza si trasformano in revisori dei conti. Non può permettersi Ronaldo la Juventus degli Agnelli, certo. La Juventus dei proprietari anche di Stellantis, la quale nel 2020 ha prodotto un utile netto di 26 miliardi di euro.
Già, ma la Juve ha quasi 400 milioni di debiti e quindi, liberandosi dei 62 lordi d’ingaggio di CR7, tornerebbe a far respirare il bilancio. Una boccata d’ossigeno gliela darebbe di sicuro, ma per risanare i conti servirebbe un taglio deciso al monte ingaggi, il più alto della Serie A e tra i più costosi d’Europa. Ma siamo al cane che si morde la coda: quelli bravi, se non li paghi, non vengono. Vedi De Ligt.
Piuttosto, l’errore vero è stato quello di strapagare Ramsey e Rabiot ritenendoli migliori di Khedira, Pjanic e Matuidi. Alla fine, alla Juve si priveranno di Ronaldo e si terranno sul groppone il malandato gallese, il quale ha già fatto sapere di non avere nessuna intenzione di levare le tende, mentre il lungagnone francesotto ha dichiarato di aver preferito a suo tempo la Juve solo perché c’era Allegri, che ora è tornato. Così come han detto di voler restare Bernardeschi e Alex Sandro, proprio perché è tornato Max.
Mentre Ronaldo se ne sta scappando dalla Juve. Non c’è da andarne fieri.