Attenzione! Per il caso Suarez, quello dell’esame-farsa di italiano a Perugia, la Procura federale sta per archiviare tutto. Per la giustizia sportiva non ci sarebbero infatti elementi a procedere nei confronti della Juventus. Lo ha rivelato, nella sorpresa generale (soprattutto dei forcaioli), il presidente Gravina in persona. Rimarrebbe, forse, come ultima speranza per gli antijuventini, la possibilità di sanzioni nei confronti di qualche dirigente, ma per poterlo stabilire la FIGC dovrà prima venire in possesso dei documenti dell’inchiesta perugina che ancora non sono stati recapitati alla sede federale di via Allegri. Tra l’altro, riguarderebbero solo Paratici, trasferitosi al Tottenham.
La notizia c’è comunque tutta: in merito alla spiacevole vicenda Suarez, la Juventus come club non rischia nulla. Nessuna penalizzazione in classifica nel campionato in corso, nessuna esclusione da quelli futuri e nessuna punizione retroattiva, per esempio uno scudetto tolto e dato come risarcimento a chi – ancora oggi – sostiene di averlo perso in un albergo di Firenze. Niente di tutto questo. Nonostante il gran baccano prodotto un anno fa dai media, sul piano sportivo questa storia si è chiusa con un nulla di fatto.
Resta aperto il fronte della giustizia ordinaria, ma in questo caso l’unico a dover rispondere dell’accusa di falso ideologico è soltanto uno dei legali della Juventus FC spa, mentre sono stati sospesi i procedimenti nei confronti dell’ex dirigente juventino Paratici e dell’avvocato Chiappero. Insomma, tanto rumore per nulla. Quando si seppe dell’apertura dell’inchiesta, vennero mostrati i video dell’esame e pubblicati i tabulati di alcune intercettazioni, sembrava dovessero scattare gli arresti per tutti alla Continassa e il ritiro del titolo sportivo alla Juventus, invece la montagna non ha partorito nemmeno un topolino.
In queste settimane, per la questione plusvalenze, stiamo assistendo alla schizofrenica replica di quanto avvenuto per Suarez: documenti a gogo pubblicati sui giornali, intercettazioni, interrogatori, avvisi di garanzia, carte su carte. Con un’unica chiave di lettura: la Juve rischia grosso. Quasi come se questa avviata dalla Procura di Torino fosse la prima inchiesta giudiziaria effettuata in Italia sui conti di qualche società di calcio. La più recente risale appena al 2018 e ha visto coinvolte Inter, Milan e Genoa; nel 2008 ce ne furono altre, e prima altre ancora. Tutte terminate zero a zero. Ovvero, in nulla. Sia sul fronte penale che su quello sportivo.
Stavolta invece c’è chi per la Juve ipotizza la retrocessione, se non addirittura il fallimento. La fine definitiva della Juventus FC. Ciò che non riuscì con Calciopoli per qualcuno potrebbe capitare con l’inchiesta Prisma, condotta da un pool di magistrati dei quali fa parte pure un dichiarato tifoso del Napoli. Del resto, attraverso un comunicato ufficiale, la stessa società bianconera ha ammesso che la situazione è delicata e potrebbe mettere a rischio il completamento dell’ultimo aumento di capitale, se non addirittura la continuità aziendale. Magari è la volta buona, no?
Scenari estremi, forse anche troppo, che però a qualcuno mettono già l’acquolina in bocca. Proprio com’era successo con Suarez. E se finisse uguale? Sai poi che ridere.