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A prescindere dai giudizi personali che ciascuno può avere su Massimiliano Allegri e la sua – giusta o sbagliata – filosofia di gioco, un merito gli va dato: quello di non appellarsi mai alle decisioni arbitrali sfavorevoli alla propria squadra. Che proprio così aiutata, come racconta la vulgata popolare, non è. Basta scorrere la classifica dei favori/sfavori arbitrali compilata da Calciomercato.com alla fine di ogni giornata di Serie A: Madama è ultima, con un delta di -8. E in Europa non è che vada molto meglio, basta vedere cosa è successo appena qualche giorno fa con il Siviglia. Ma Allegri non ha fatto una piega neppure stavolta, com’era già capitato in precedenza con il Nantes e il Friburgo. Anche se certi episodi sono stati clamorosi, tipo appunto l’ultimo di giovedì scorso. 
Rabiot è andato per impattare il pallone e girarlo a rete e il sivigliano Badé lo ha colpito dritto sul polpaccio, incidendogli pure la propria firma con i tacchetti (l’ha mostrata il francese a fine gara). Tutto regolare per l’arbitro tedesco Siebert, così come per i colleghi al Var, che l’episodio l’hanno guardato e riguardato ma non hanno individuato nulla di rilevante per invitare il direttore di gara a rivedersi l’episodio alla on field review a bordo campo e assegnare il rigore alla Juventus
Noi de ilBianconero saremo anche di parte ma non riuscire a vedere in tre (arbitro + varista + avar) un fallo del genere, così chiaro ed evidente, induce a pensare male. E cioè, che a Nyon non amino la Juventus. Anche se il vecchio, e ostile, cda agnelliano è stato azzerato. L’impressione è che il non avere ancora abiurato pubblicamente e in modo definitivo alla Superlega ponga ancora il club nel mirino del presidente Ceferin, il primo probabilmente a disturbarsi nel caso in cui la Juventus dovesse vincere per davvero l’Europa League. Onde scongiurare questa possibilità (che potrebbe imbarazzare la UEFA, chiamata a decidere eventuali sanzioni), meglio impedirle quindi di arrivare a Budapest
Allegri non ha protestato, ma dall’esterno l’impressione fortissima resta comunque questa. Altrimenti non si spiegano tutte le discutibili decisioni prese fin qui dalle quaterne arbitrali UEFA (+ Var) nel cammino juventino in Europa League. Conseguenze di una non improbabile direttiva dall’alto, ma anche figlie di quanto sta accadendo in Italia con la giustizia sportiva
Le ultime indiscrezioni parlano di una trattativa sottotraccia per chiudere l’intera questione (plusvalenze + stipendi + partnership) già in questa stagione, anche se le proposte trapelate finora dalla FIGC apparirebbero abbastanza capestro: almeno 9 punti di penalizzazione (se non di più) + un multone intorno ai 40 milioni. Ovviamente, scongiurando qualsiasi tipo di ricorso in appello, TAR compreso.
Alla Continassa stanno valutando tutto, ma nei confronti di una giustizia sportiva assolutista, che condanna un club prima per illecito amministrativo e lo trasforma poi in illecito sportivo dopo aver letto gli atti dell’inchiesta penale, violando palesemente il diritto alla difesa, la scelta dovrebbe essere una soltanto: Tribunale Amministrativo. Il quale, già sull’acquisizione delle carte Covisoc da parte del collegio difensivo bianconero, aveva sancito che l’ordinamento sportivo non può appellarsi all’autonomia dello sport venendo meno al principio della legalità. Alla FIGC non sembra abbiano recepito il concetto, sarebbe quindi quanto mai opportuno ribadirglielo.