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È partito il Raiola Mistery Tour. Mistery, come quello dei Beatles nel ’67, perché in tanti ipotizzano su cosa sia andato a fare a Torino, e poi a Milano, ma quasi nessuno sa che cosa abbia effettivamente fatto. Perché Mino è scaltro, sa muoversi e depista i giornalisti. Se li incrocia gli butta lì due fregnacce, ma più di quelle non dice. Dopodiché partono le illazioni, o si cerca di carpire qualche indiscrezione all’interno dei club. 

LA RAIOLA FC - Di una cosa, però, siamo tutti al corrente: a Milanello hanno un problema con Donnarumma. Il rinnovo non arriva e il contratto scade tra due mesi. Gigio sarà pure innamorato dei colori rossoneri, bacerà stemma e maglia ad ogni piè sospinto e avrebbe pure confidato a chi lo conosce bene che lui vuole restare al Milan. E gli si può pure credere. Dal giorno in cui ha deciso di farsi assistere da Raiola ha però optato per un’altra scelta: farsi al meglio i propri interessi, indipendentemente dall’amore verso il Milan. Lo dimostra appunto il non aver ancora sottoscritto il rinnovo con la sua società preferita, nonostante il gong stia per suonare. Perché un giocatore della Raiola Football Club non fa sempre ciò che desidererebbe, ma anche (o solo) quello che gli suggerisce (o impone) Mino, ovvero mettere la firma soltanto su contratti faraonici (vedi Pogba allo United). 

FACCIAMO I CONTI - La domanda allora diventa questa: alla Juventus dispongono attualmente di disponibilità finanziarie tali da poter soddisfare gli appetiti contrattuali di Raiola per il proprio assistito Donnarumma? Da una rapida occhiata al bilancio bianconero, la risposta sarebbe no. Non solo, è stata chiusa la porta in faccia a Dybala e al suo procuratore Antun che chiedevano un ritocco sostanziale sull’attuale busta paga dell’argentino, perché dovrebbero accettare le onerose richieste di Mino per l’attuale portiere del Milan? La logica dice, impossibile.
A meno che alla Continassa non abbiano già deciso di rimescolare il monte ingaggi, liberandosi di quello della Joya (7.5 milioni) e dirottare poi quei soldi sul Gigio rossonero, aggiungendocene pure qualcun’altro e arrivando così almeno ai 10 chiesti da Mino per il suo portiere. Non solo, una parte di quei soldi potrebbero arrivare pure dalla cessione di Szczesny, il cui contratto attuale raggiunge anch’esso i  7 milioni. 

SI PUO' FARE - Togli di qua, metti di là, alla fine lo stipendio di Donnarumma salterebbe fuori. Con tanto di plusvalenze messe a segno sia con Paolino e sia col Tek, rispettivamente con ammortamenti residui a bilancio pari a 5.6 milioni il primo e 5.2 il polacco. Aritmeticamente l’operazione Gigio è quindi possibile. Resta però un particolare non trascurabile: sia Dybala sia Szczesny vanno piazzati. Ma al momento non si intravedono all’orizzonte compratori certi, solo qualche sondaggio sul gaucho e nessun discorso impostato con altri club per il trasferimento di Wojcech. Ammesso che i due siano propensi a levare le tende.
Esiste infine la variabile Champions: se il Milan ci parteciperà, Donnarumma spingerà per restarci, se la Juventus dovesse non qualificarsi, di sicuro Gigio non ci verrebbe. Sempre che il misterioso Mino non lo abbia già promesso a Madama. Ed è questo il forte sospetto a Casa Milan.