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Le cifre sulla vendita di De Ligt le abbiamo cannate tutti, è un dato di fatto. Chi ha detto 70 milioni + 10 di bonus, chi 75 + 15, chi 80 + 5. Anche il sottoscritto avevo assicurato che era stato ceduto – tra parte fissa e bonus aggiuntivi – per una cifra attorno ai 90 milioni complessivi. Perché così mi era stato riferito, e confermato pure da fonti diverse.  È stata un’informazione sbagliata, della quale chiedo scusa agli utenti de IlBianconero in primis. Mi conforta però il fatto che nessuno, anche quelli bravi, hanno riportato le cifre reali, ovvero: “un corrispettivo di € 67,0 milioni, pagabile in quattro esercizi, che potrà essere incrementato, nel corso della durata del contratto di prestazione sportiva del calciatore, per un importo non superiore a € 10,0 milioni, al raggiungimento di specifici obiettivi sportivi.”  Testuale dal comunicato ufficiale della Juventus. Cifre confermate pure su quello del Bayern Monaco.

Questo capita quando club, procuratori e mediatori sono così bravi nel riuscire a far circolare le informazioni che vogliono loro. Addirittura a nascondere una trattativa avviata già da mesi, come rivelato dalla stessa Pimenta, e di cui nessuno era a conoscenza. Anzi, in un primo momento ci è stato fatto credere che De Ligt fosse anche pronto a rinnovare fino al 2026.
Invece la vendita dell’olandese si è intrecciata a doppio nodo col ritorno a Torino di Pogba: la cessione dell’uno ha consentito il ritorno dell’altro, appartenendo entrambi i giocatori alla stessa scuderia. Pimenta ha tolto e Pimenta ha dato, come faceva una volta anche Mino Raiola. Con la differenza, non da poco, che la Rafaela è meno esosa e si è accontentata di provvigioni più contenute.

La Juventus ha quindi svenduto De Ligt per 77 milioni, dopo essere partita dai 120 della clausola rescissoria, passata poi a 100 e poi ai minimo 90 delle ultime settimane. Ne ha invece incassati meno di quelli che aveva speso tre anni prima (80) per acquistare il giocatore dall’Ajax. Con gli ammortamenti annuali, il club ha comunque generato una plusvalenza a bilancio di una trentina di milioni, nonostante lo sconto fatto ai bavaresi sia stato bello consistente.

Se la Juve si fosse impuntata sulle quotazioni iniziali, probabilmente non avrebbe ricevuto il disco verde per Pogba e il prossimo anno, a 12 mesi dalla scadenza del contratto, avrebbe dovuto davvero svendere De Ligt  ad un prezzo ancora più inferiore.

Coi 77 milioni incassati dal Bayern, la Juve si è presentata poi dal presidente del Torino Cairo per acquistargli Bremer , già in parola con l’Inter. Per bruciare Marotta è bastato offrire molto di più di lui: prima 35 milioni + 5, per salire poi fino a 40 + 7 finali.

In sintesi: De Ligt svenduto, Bremer strapagato

Adesso la discussione è tutta lì: c’è chi sostiene che la Juventus ci abbia rimesso solo tanti soldi in entrambe le operazioni, e chi ritiene che a fare il mercato così siano capaci tutti.

Moralizzatori della domenica e revisori dei conti improvvisati non hanno però afferrato un paio di cose. La prima: seppur non in maniera pesante, il bilancio bianconero ha ricevuto una sistemata. La seconda: il monte ingaggi è stato ulteriormente abbassato, perché Bremer guadagnerà meno della metà di De Ligt. 

Eppoi scusate, gli unici che al massimo potrebbero eccepire qualcosa su queste operazioni dovrebbero essere gli azionisti (come il sottoscritto) che qualche euro dentro la Juventus ce lo mettono, ma tutti gli altri? Tifosi avversari in testa, sempre pronti a guardare come spende i soldi Madama e un po’ meno attenti a come lo fanno i propri club. E, in ogni caso, sui conti correnti di ciascun tifoso, juventino e non, non verrà prelevato nemmeno un euro per finanziare il mercato bianconero. Potete quindi farvi tutti delle serene vacanze.