
Chirico: 'Cruz, quante bugie! Ho rivisto quel Bologna-Juve e vi dico che...'
Stavolta è stato il turno del jardinero Julio Ricardo Cruz, che militò nell’Inter dall'estate del 2003 al 2009. In un’intervista rilasciata a InfoBae si è lasciato andare ai ricordi di quando appunto giocava nell’Inter e per anni non vinse nulla, causa – a suo dire- delle forze del Male juventine. E per corroborare le tesi di come, in quel periodo, fosse impossibile battere la Juventus, ha citato una partita di quando lui indossava la maglia del Bologna (altra piazza dove, storicamente, Madama è “molto amata”) e risalente al 13 aprile del 2003.
“Stavamo vincendo 2-0 – ricorda l’argentino – e finimmo per pareggiarla, chiedendoci come mai. Ogni contatto era fallo e diedero 7 minuti di recupero. Si poteva supporre potesse essere una cosa così, invece poi tutto venne alla luce. Da allora l’Inter iniziò a vincere, prima non poteva farlo perché succedevano cose incredibili”.
Per curiosità, sono andato a rivedermi la gara citata da Cruz, giusto per capire cosa accadde di così incredibile quella sera al Dall’Ara se non la rimonta della Juventus.
Il recupero fu di 5 minuti e non 7, infatti dopo il pari in extremis di Camoranesi la partita terminò. Quanto ai falli, gli ammoniti furono tre per la Juve (Montero, Tacchinardi, Zambrotta) e uno solo per il Bologna (Zaccardo), ma magari Cruz avrebbe preferito che i cartellini per i giocatori juventini fossero di un altro colore.
Il Bologna mise sotto la Juve per tutto il 1° tempo, credette di aver chiuso la gara col raddoppio di Locatelli a metà della ripresa, ma la Juve – dopo un palo di Del Piero – gettò il cuore oltre l’ostacolo e nei 7 minuti finali (forse è qui che Cruz fa confusione) riuscì a pareggiarla, e in tribuna l’allora vice presidente Bettega si mise le mani dietro le orecchie per sfottere il pubblico felsineo. Fu questo l’unico episodio di cui si parlò nel post partita in quanto poco gradito a quelli del Bologna. Stop. Non ricordo recriminazioni particolari, moviole o altro. Con molta probabilità a Cruz diede molto fastidio pareggiare una partita già vinta, e adesso tira fuori i fantasmi. Come capita spesso a tanti ex giocatori interisti vittime del lavaggio del cervello praticatogli, nel loro periodo nerazzurro, da un ambiente milanese molto ostile alla Juventus (come tutt’ora, e proprio Cruz ne è la riprova).
A proposito di “partite incredibili” il Jardinero dovrebbe piuttosto farsi raccontare ciò che avvenne, in quella stessa stagione 2002/03, proprio in un finale di Inter – Juventus, giocato a San Siro il 19 ottobre 2002. Arbitro Collina, il preferito in quegli anni dalla coppia Moratti-Facchetti (ricordate il “metti Collina” ripetuto più volte al designatore Bergamo in una intercettazione del 26/11/2004, oltre all'esplicita richiesta fatta, in una telefonata precedente, al designatore degli assistenti Mazzei di forzare il sorteggio, in modo da estrarre dall’urna il nome dell’arbitro viareggino?).
Quel Derby d’Italia si decidette tutto negli ultimi minuti, proprio come quel Bologna – Juve: prima un rigore concesso alla Juve, dopodiché, nel concitato finale, vennero concessi 6 minuti di recupero e negli ultimi secondi l’Inter pareggiò, in un parapiglia dentro l’area della Juventus, con Buffon sepolto nella propria area piccola da un paio di giocatori nerazzurri. Gol incredibilmente convalidato, nonostante il fallo evidente sul portiere. Ed arbitrava, appunto, “il migliore”.
E come mai, proprio dal 2003 al 2009 (le stagioni di Cruz all’Inter), su 17 scontri diretti tra campionato e Coppa Italia, la Juventus vinse appena 5 volte – una ai calci di rigore – contro le 6 dell’Inter? Una sfida venne decisa, a Torino, proprio da un gol dell’argentino. Ci spieghi, Señor Cruz!
Di davvero incredibile ci fu solo la procedura utilizzata per assegnare, nel 2006, lo scudetto alla sua Inter, classificatasi quell’anno terza in campionato. E ancora più incredibile è il comportamento degli organi giudiziari di CONI e FIGC i quali,ad ogni ricorso presentato dalla Juventus per la revoca di quello scudetto all’Inter, rispondono di non essere “competenti” in materia.
Questo sì, caro Señor Cruz, è davvero incredibile.
Da Ronaldo a Cordoba, passando per il solito Materazzi: il lavaggio del cervello interista raccontato nella nostra gallery
'Nella mia epoca abbiamo combattuto tutte le squadre e anche un sistema corrotto che abbiamo scoperto tutti. In quel periodo ci saremmo meritati più vittorie

'Rigiocherei la partita con la Lazio: potevamo vincere il campionato. Abbiamo sbagliato tutte le scelte: sarebbe bello riprovarci'


'Se non fossero venute a galla certe cose avremmo quattro scudetti in meno'

'Conto anche quello del 5 maggio quando accaddero cose incredibili. Una volta De Santis aveva un fischietto bianco e nero...'

Nell’estate del 2006 c’è stato il famoso scandalo di Calciopoli. L’intera opinione pubblica e tutta la stampa volevano vedere escluso Fabio Cannavaro per questo motivo. Cannavaro era il nostro capitano e il capitano è intoccabile, così lo difendemmo, lo rispettammo e ne uscimmo più forti'

Se mi sentivo preso in giro? Molto, ma non lo dicevo più perchè sembrava un alibi. Allora passavi per scemo e invece poi alla fine era come pensavo io, come pensavano tutti'

'Cinque maggio? Ormai l’abbiamo dimenticata, ma ho un problema in testa, una parte mi dice parla e una parte no. Va rinfrescata un po’ la memoria. Non che noi non abbiamo vinto per questo, però ci sono episodi che sono successi con dei fatti… C’era nel frattempo Udinese-Juve, vabbè Udinese e… un’altra squadra. Quando senti un compagno che dopo quella partita viene da te, un mio compagno di nazionale, che dice che senza nessun motivo quattro titolari (erano cinque: Pizarro, Pineda, Bertotto, Gargo e Sottil ndr.) sono stati mandati in tribuna… Allora, noi non abbiamo vinto perché non abbiamo avuto tutta quella carica che dovevamo avere per vincere, perché era tutto nelle nostre mani. Però se non ci fossero stati tanti altri episodi, secondo me sarebbe stata un’altra storia. Non voglio dire il nome dell’allenatore, ma lo capite: c'è quell’episodio come tanti altri'

'Sembra sia stata l’Inter che ha scatenato una cosa così clamorosa e che sia colpevole di una tragedia nel calcio italiano. Quello che è successo in quegli anni deve essere una vergogna del calcio italiano, punto. Fare quello che hanno fatto quelle persone, sapere che vai a vedere una partita e altri sanno già come va a finire, non esiste. Non bisogna dimenticarlo perché altrimenti si torna a fare le stesse cose'

'E’ stata una pagina molto triste del calcio italiano. Purtroppo qualcuno, anche all’interno della stampa, fa ancora finta che non sia mai esistita. Dieci anni fa il calcio italiano era visto con vergogna nel mondo. Oggi la situazione è cambiata, per fortuna. Allora tante volte ci siamo fatti delle domande quando eravamo in campo, poi abbiamo saputo cosa stava accadendo'.

'In quei momenti eravamo tutti arrabbiati, ma poi li abbiamo superati e abbiamo dimostrato di essere più forti. Ognuno ha la sua storia, io sono fiero della storia dell’Inter e basta'
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