Di sicuro, con l’aggiunta di questi tre ottimi giocatori in rosa, il potenziale interista è indubbiamente salito, e un investimento così pesante a gennaio non è stato fatto soltanto con lo scopo di fornire qualche giocatore in più a Conte ma bensì con la ferma intenzione di vincere lo scudetto. Perché, giustamente, all’Inter ci credono. E a trasmetterle questa convinzione è proprio la Juventus, la quale stenta a prendere il largo in campionato, anzi, frena, perde colpi proprio quando tutti si aspetterebbero invece l’allungo. Com’è successo proprio nell’ultimo weekend della Serie A: Inter e Lazio impattano, e anziché perdere punti paradossalmente ne hanno guadagnato pure uno sulla Juve, fermata a Napoli dopo una prestazione oscena.
Con l’Inter quindi a -3 e la Lazio, potenzialmente (se batterà il Verona nel recupero) a -2, la corsa allo scudetto è apertissima. Grazie appunto ad una Juventus che non decolla, per tanti motivi: gioca spesso male, segna poco nonostante quel popò di attacco, prende puntualmente gol in ogni partita. In più, gli inserimenti a centrocampo fatti in estate da Paratici e Nedved non stanno dando ancora le risposte sperate: Rabiot a Napoli è tornato a fare il fantasma, Ramsey finora ha giocato poco causa continui problemi fisici. In più si è fermato per tre mesi pure Khedira, che lì in mezzo rappresenta ancora tanta roba. A soffrirne è proprio il reparto nevralgico della squadra, dove giocano spesso sempre gli stessi, e il rendimento lascia spesso a desiderare.
Vero che Emre Can ormai non veniva quasi più utilizzato, ma con la sua partenza il centrocampo dispone numericamente di un uomo in meno. Per colmarlo, Paratici e Sarri hanno sopperito con Bernardeschi, trasformato ora in mezzala, ma bisognerà ancora capire se il giocatore riuscirà ad adattarsi a questo ruolo, dopo il flop come trequartista. Si va per tentativi, mentre gli avversari acquistano rinforzi specifici nei singoli ruoli e la stagione entra nel vivo.
Da qui a fine maggio vincerà chi sbaglierà di meno, e chi potrà contare su più cambi di qualità. Marotta e l’Inter hanno sposato in toto le richieste del loro allenatore e si sono date da fare sul mercato, in quello di gennaio come già avevano fatto in quello estivo, mentre Paratici e la Juve hanno sì bruciato i rivali nell’accaparrarsi in anticipo il talento Kulusevski, ma non lo potranno utilizzare fino a giugno, non avendo trovato col Parma un accordo per sganciarlo dal prestito. Sembrava inoltre che potesse arrivare un cambio sulla fascia sinistra per Alex Sandro, ma non è andato in porto nemmeno lo scambio De Sciglio – Kurzawa col PSG, che avrebbe fatto incassare una buona plusvalenza ma scoperto a sua volta la fascia destra della difesa.
L’impressione, già emersa in estate, è che alla Juve – aldilà delle dichiarazioni di facciata – il mercato lo si faccia mescolando esigenze di bilancio con necessità tecniche e questo condizioni mica poco il lavoro di Paratici, costretto a dire che la rosa è già molto forte e non necessita di rinforzi, quando invece le lacune – in difesa e a centrocampo – sono evidenti, e non penso che lui e Nedved non le vedano. Fare affidamento sui soli rientri in rosa di Chiellini (fermo da agosto) e Khedira (ai box da inizio dicembre) mi sembra un azzardo. Soprattutto mentre l’Inter può contare ora su forze fresche e di qualità.
Se tutto funzionerà come deve, e questo significa che Rabiot e Ramsey diano il loro fondamentale contributo tecnico, Chiellini e Khedira non abbiano ricadute, il resto della rosa non perda altri pezzi per strada, soprattutto Sarri non si fossilizzi sulle sue teorie e riesca a far esprimere la squadra al meglio, il gap con l’Inter resterà immutato. Nel caso qualcosa dovesse però andare storto, Conte potrebbe approfittarne e annullarlo. E chi comanda alla Continassa potrebbe poi presentare il conto a Paratici e Nedved.
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