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Quando c'è di mezzo la Juventus, tutti si seccano. Da Zanetti che ha ritirato fuori la rissa di Coppa Italia (dimenticandosi di come si comportò proprio in quella circostanza il proprio dirigente Baccin, sia all'andata e al ritorno) all'ad del Sassuolo Carnevali, infastidito da come Giuntoli e Manna hanno condotto la trattativa per Berardi. Tolto dal mercato quasi per ripicca, mentre il giocatore si è messo volontariamente fuori rosa perché alla Juventus stavolta aveva deciso di andarci.

Una decisione, la sua, che ha contribuito ad alzare la tensione tra i due club e ad infastidire ancora di più Carnevali, che ha poi accusato i dirigenti bianconeri di scorrettezza per aver parlato prima col giocatore e poi col Sassuolo. Una metodologia usata e abusata praticamente da tutti i club, ma che fa notizia e diventa seccante e scorretta solo se ne fa uso la Juve.

Un po' come le plusvalenze, che diventano una pratica da censurare e punire sempre e solo se vi ricorre Madama, quando di recente fu proprio Carnevali ad aver candidamente ammesso di aver dato una mano alla Roma acquistandole a prezzi "amichevoli" alcuni giovani della canterà giallorossa per - parole sue - fare un piacere a un amico (Thiago Pinto, ndr). Se però lo stesso piacere lo ottiene la Juve, sono partnership scorrette all'interno di un sistema pilotato e asservito ai signori della Continassa.

La questione Berardi è più semplice di quello che si pensi: il giocatore viene valutato dal Sassuolo 30 mln, mentre alla Juve vorrebbero spenderci molto meno, inserendo anche delle contropartite. Queste ultime prese in un primo momento in considerazione dal club emiliano ma che adesso Carnevali non vuole più. Ci sta tutto, niente di nuovo sotto il sole.

L'ad del Sassuolo ha poi specificato di aver dato una deadline alla Juve, fissata per il 17 agosto, oltre la quale non avrebbe più trattato il giocatore, in quanto entro quella data avrebbe dovuto dare una risposta all'Hertha Berlino per Dodi Lubakonko, l'ala belga con la quale pensava di sostituire l'attaccante calabrese. La risposta di Giuntoli non è arrivata e Carnevali si è offeso, perché gli ha mandato a monte l'affare. Nel calciomercato capita anche questo, quale sarebbe la colpa della Juve? Non aver pagato al Sassuolo i 30 milioni richiesti per un trentenne e quindi, ritenuti eccessivi per un calciatore di quella età? A questo punto, ragionando come Carnevali, la Juve dovrebbe ritenersi offesa col Chelsea perché non gli sta offrendo per Vlahovic i soldi che chiede. Sono i classici tira-molla di mercato usati pure da Carnevali.

Che invece si è seccato ed ha fatto che togliere dal mercato il proprio giocatore, dicendo che non cambierà idea nemmeno se Giuntoli si ripresentasse col capo cosparso di cenere e gli chiedesse scusa (per cosa, poi), ma soprattutto con la cifra chiesta dal Sassuolo. E non capiterà.

Nel frattempo, Berardi - che vuole trasferirsi alla Juve - non si allena con la squadra, non giocherà la prima di campionato con l'Atalanta e magari pure la 2° se la situazione non dovesse sbloccarsi. Con lui, però, Carnevali usa parole al miele: è un ragazzo intelligente, molto affezionato al Sassuolo. Solo alla Continassa, che si chiamino Agnelli, Cherubini, o adesso Giuntoli e Manna, sono tutti scorretti, brutti e cattivi. Semplicemente perché cercano di farsi i propri interessi, ma qualsiasi dirigente dalla A alla Lega Pro. Come se li sa fare, e anche molto bene, proprio Carnevali. Da sempre. Anche quando finge di cadere dal pero.