Di sicuro anche la società gli avrà consigliato di sorvolare sul tema, ma Massimiliano è stato comunque bravo a mantenere il controllo. Magari un giorno, quando non allenerà più la Juve, qualcosa in più la racconterà su questa triste vicenda, ma per ora ha preferito – giustamente – tagliare corto, altrimenti si rischiava di trasformarla in una soap “di quelle che danno su Canale 5, e non mi appassionano” ha aggiunto. Stile Juve? Magari semplicemente stile Allegri, che è di sicuro del tutto diverso dallo stile Bonucci. Al netto di ciò che possa essere capitato tra di loro nello spogliatoio. Però il modo differente di approcciare l’argomento da parte di entrambi consente a chi sta al di fuori di farci una riflessione.
Da una parte si nota il livore, dall’altra la calma. Da un lato c’è chi non vede l’ora di raccontare al mondo la propria versione dei fatti e di prendersi una rivincita, dall’altro chi preferisce non reagire alle accuse dirette (e financo alle offese) e archiviare tutto.
Certo, in questa storia, chi ha vinto è stato proprio Allegri, perché la società si è schierata con l’allenatore e costretto il giocatore ad una decisione radicale, ma inevitabile. Che forse Bonucci avrebbe dovuto prendere in autonomia già molto tempo prima, quando cioè la proprietà decise di riportarsi a casa Allegri, l’allenatore col quale non è mai andato d’accordo, anche quando alla Juve si vincevano trofei. Cosa è rimasto a fare? Per litigarci ancora? Per Max è quindi più facile ostentare ora serenità da una posizione vincente, però non è nemmeno semplice andare di fair-play dopo aver subito un attacco frontale su una tv nazionale affinché tutti potessero ascoltare e sapere. Perché poi la gente è abituata a giudicare gli altri da quello che sente, e da ciò che ha raccontato pubblicamente Bonucci di sicuro l’immagine dell’allenatore non n’ è uscita benissimo. I fautori a oltranza dell’Allegriout - e sono tantissimi - probabilmente non aspettavano di meglio, e non è da escludere che Leonardo fosse convinto di portarseli tutti dalla sua parte. Ecco perché a maggior ragione Allegri merita oggi un prolungato applauso, perché ha dato a Bonucci un’autentica lezione di comportamento.