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Qualcosa mi dice che Max Allegri sia preoccupato per Pogba e ancora in attesa di qualche colpo di mercato per migliorare la rosa. Poi lui, come al solito, con il suo aziendalismo spinto, sa dissimulare bene le proprie preoccupazioni latenti, ma che non sia del tutto tranquillo lo si è intuito dalle parole rilasciate al termine del vernissage di Villar Perosa, lasciando quasi intuire che non proprio tutto stia andando come dovrebbe. Vuoi anche per la sfortuna che fin dal pronti/via lo priverà del Polpo e del texano McKennie (lussazione alla spalla), assenze pesanti per un centrocampo sul quale ci sarebbe ancora da mettere mano per aggiustarlo del tutto.
Pesa soprattutto l’infortunio al menisco di Paul, per il quale, alla fine, si è optato per la terapia conservativa. “Non sono un medico, mi sono affidato a ciò che mi hanno detto” ha dichiarato un non del tutto convinto Max, che, come la società, avrebbe preferito che il francese si fosse operato e tolto il problema in modo definitivo. Pogba ha scelto in maniera diversa, e adesso il tecnico si augura possano davvero bastare cinque settimane di cure per rimetterlo in campo. “Speriamo di riaverlo al più presto”, e Max lo dice incrociando le dita insieme all’intera dirigenza bianconera.
A Villar il tecnico livornese ha pure insistito più volte su un altro concetto: il gap con gli avversari. “Si sono tutti rinforzati molto. Inter, Milan e Roma sono molto più forti dell’anno scorso”. Ergo, “vincere sarà più difficile” ha messo subito in chiaro Max. Soprattutto se la rosa resterà quella che sta allenando adesso. 
Decodificando il messaggio mandato alla Continassa, servono altri rinforzi. Se li aspetta pure il suo vice Landucci, come da lui stesso confidato tra un sorriso e un autografo ai tifosi saliti a Villar. “La società ha fatto un ottimo lavoro ed è sempre vigile – ha detto Allegri -. Purtroppo però è capitato questo imprevisto di Pogba, quindi ora vedremo”. Un “vedremo” che lascia dedurre come attenda pure lui qualche operazione supplementare da parte del ds Cherubini, onde evitare ulteriori spiacevoli sorprese da settembre in poi, in caso di nuove ricadute del francese.
Max lo sa bene, la stagione che sta per iniziare non potrà essere uguale a quella precedente, come ribadito del resto sempre a Villar dagli stessi cugini, Andrea e John. “Oggi è un momento di riflessione per un anno importante” ha detto Agnelli. Ancora più diretto è stato Elkann: “Questo deve essere l’anno in cui dovrete dimostrare di essere la Juventus”. Che significa una cosa sola: vincere. “Voi giocatori, con il mister e il nostro capitano – ha messo in chiaro Elkann – avete una grande responsabilità, quella di vivere questa annata in maniera importante”. L’annata del centenario degli Agnelli alla guida della Juventus, nemmeno una qualsiasi. Più chiari di così il presidente e il proprietario non avrebbero potuto essere con squadra e staff tecnico. 
Ecco perché, dopo la sgambata sul campetto di famiglia in Val Chisone, Allegri è parso meno rilassato del solito. Deve sperare che i medici curino bene Pogba, consentendogli di essere a disposizione per l’intera stagione, e che da qui al 1° settembre il club metta mano al portafoglio e rinforzi ulteriormente la rosa, rendendola competitiva quanto basti per tornare a giocarsi lo scudetto. Non sono preoccupazioni da poco.