La sconfitta con l'Udinese, ma anche il pari interno con l'Empoli , hanno anche dimostrato un'altra cosa: che il ciclo di Allegri alla Juve è finito. Di più questo allenatore non può dare. Vero che, come continua a dichiarare lui stesso, l'attuale rosa bianconera è composta anche da molti giovani con poca esperienza, però un tecnico pagato 7 milioni l'anno dovrebbe essere in grado di lui di farli maturare e crescere, bruciando anche le tappe. Cosa che non sta avvenendo, o perlomeno ci si era illusi che Allegri ci stesse riuscendo. Le tre ultime gare (1 punto in tre partite, di cui 2 interne con avversari abbordabilissimi) hanno dimostrato che quello che si stava costruendo era un castello di sabbia, tenuto in piedi più dal caso che dal lavoro fatto dal tecnico livornese. Proseguire ancora con lui significherebbe rischiare di fare anche il prossimo anno una stagione simile a quella attuale.
Se ne dovrebbe convincere anche John Elkann, rimasto in Juventus il principale (e forse unico) estimatore e difensore di Allegri. Perché, aldilà delle dichiarazioni di facciata, Giuntoli ha già sondato Thiago Motta, dal quale ha già ottenuto l'ok per il trasferimento sulla panchina di Madama. E che alla Juventus siano in larga maggioranza orientati a virare su Motta lo sa pure Conte, che ha smesso di credere in un suo ritorno in bianconero. Resta da convincere il proprietario, che con Exor ha già deciso di accollarsi l'intero aumento di capitale previsto per la prossima primavera e azzerare così il rosso in bilancio del club, a maggior ragione - se vuole - potrebbe anche offrire ad Allegri una buonuscita e cambiare allenatore. Perché Max di sicuro non rinuncerà all'ultimo anno di contratto che ancora gli resta. Decidere però di proseguire ancora con lui per evitare di pagare 2 allenatori potrebbe però indurre alcuni giocatori a chiedere di essere ceduti, e Chiesa è uno di questi.