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Intervenuto ai microfoni de Il Messaggero, Claudio Lotito si è "sfogato" per il rapporto ormai logoro con i tifosi della Lazio, facendo anche un accenno al caso di Federico Chiesa (accostato, tra i vari club, pure a quello biancoceleste). "Vogliono che venda la società, ma la Lazio non è in vendita", ha assicurato Lotito. "Io sono da sempre un combattente e mai un reduce, ma a tutto c’è un limite e qui è stato superato. Stampano manifesti, li attaccano sui cavalcavia… Si rende conto? Sono presidente da vent’anni e non mi sembra che la Lazio stia fallendo. Dopo la Juve è il club con più trofei in Serie A, ha sempre posizioni decenti in classifica, i conti in ordine e un fatturato trasparente. Non sono mica una cicala, ma una formica. Lo sa che in biglietteria ho ancora il nipote di Cragnotti? E che non ho mai chiesto un euro per un’auto aziendale o un rimborso? E poi lo stipendio: la Consob mi ha costretto ad assegnarmi un emolumento. Chiesa? Non si possono pagare stipendi da 7-8 milioni di euro l’anno, ci sono regole e parametri da rispettare. Ci sono società con patrimoni netti negativi da 500 milioni di euro che dovrebbero portare i libri in tribunale".