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Il talento viola e figlio d'arte Federico Chiesa ha parlato di Fiorentina-Juve in un'intervista rilasciata a Tuttosport: "Il debutto allo Stadium mi ha cambiato la vita, non lo scorderò mai. Non me l'aspettavo, ero sotto choc. Avevo di fronte Dani Alves, che avevo comprato in un videogioco. A fine partita Chiellini mi ha regalato la maglia, senza chiedermi in cambio la mia, me la sono tenuta per ricordare l'esordio". 

MODELLO BIANCONERO - "La Juve è un esempio per mentalità e fame di vittorie, ma non è impossibile da battere come ha dimostrato il Genoa. Il pareggio sarebbe un buon risultato, ma faremo di tutto per accontentare la città di Firenze che ci chiede la vittoria. Dopo il primo gol in Europa League voglio segnare anche in campionato, sogno di farlo domenica a Buffon".

ALLENATORE E COMPAGNI - "Sousa è un maestro di vita oltre che di calcio, mi ha dato fiducia rischiando. Il merito è suo per il 70% e mio per il 30%. Papà Enrico dice che si diventa un calciatore vero solo dopo 300 presenze in Serie A. Lui mi ha aiutato con dei consigli preziosi. Se mi chiedete quali giovani interessanti ci sono nel campionato dico prima di tutto Bernardeschi, un talento eccezionale con cui ho la fortuna di giocare. Poi Rugani, Locatelli e Donnarumma, che se continua così può superare Buffon. Ma anche Barella del Cagliari".
 
BANDIERA - "Il simbolo di chi arriva dal vivaio è Marchisio. Firmerei subito per riuscirci a Firenze e diventare, insieme a Bernardeschi o dopo di lui, il simbolo della Fiorentina e magari un domani anche capitano. Come Antognoni? So che il calcio odierno sta diventando sempre di più un fatto economico, si pensi alla Cina. Non è facile resistere a certe offerte, ma ci sono giocatori che vivono questo sport come passione e amano legarsi per sempre a una maglia".