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Il momento clou è nell’intervallo tra primo e secondo tempo di Juve-Sassuolo. Pirlo ha già effettuato due cambi, perché sia McKennie che Dybala hanno lasciato il campo dopo una serie di smorfie di dolore. L’umore è sotto le scarpe per i due ko, ma la malasorte bussa un’altra volta alla porta bianconera, quando i tacchetti di Obiang si stampano sulla caviglia di Federico Chiesa sul finire della prima frazione di gioco. Rosso diretto dopo una rapida revisione al monitor di Massa, ma la caviglia dell’azzurro è dolorante. Un altro cambio? Non se ne parla, Chiesa stringe i denti per qualche minuto e rientra negli spogliatoi. A quel punto Pirlo aveva la facoltà di effettuare una sostituzione “gratis”, che poteva ricadere sull’azzurro zoppicante. Al rientro in campo, è stato Bentancur a rimanere negli spogliatoi in favore di Rabiot, lasciando in campo Chiesa e fidandosi delle sue sensazioni. IMPRESCINDIBILE - La sua partita finisce all’86’ e sarebbe durata anche di più se la Juve non avesse trovato il raddoppio con Ramsey. Quindi, meno male che sia finita. Ma la sua permanenza in campo nonostante la caviglia malandata, esprime tutta la fiducia di Pirlo nei suoi confronti. Che sa benissimo quanto Chiesa può rendersi pericoloso con uno strappo, con un tiro, con un break personale estemporaneo, come quando al 67’ sfiora il raddoppio colpendo un palo. Per Pirlo sta diventando un giocatore imprescindibile per la Juve, 10 volte titolare su 12 presenze in campionato, fiducia che l'ex viola sta ripagando con un’impennata di rendimento: gol contro l’Udinese, uomo copertina della vittoria contro il Milan grazie alla sua doppietta e tanto sacrificio contro il Sassuolo. Quei 60 milioni versati a fine mercato estivo alla Fiorentina iniziano ad avere senso, a prendere forma, a valere anche per il futuro. Intanto Pirlo lo plasma nel presente e lo lascia in campo anche zoppicante.