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Dato OPTA: Federico Chiesa è il primo giocatore della Juventus capace di segnare in quattro presenze casalinghe di fila in Champions League da David Trezeguet nel novembre 2001. Scatenato. (e non è un attaccante puro, aggiungiamo noi!)

Le 4 gare in questione sono molto spalmate nel tempo, complice la prematura eliminazione della Juve dalla scorsa Champions, già agli ottavi: si tratta delle vittorie contro Dinamo Kiev, Porto (che non bastò per la qualificazione), Chelsea e Zenit San Pietroburgo. Quattro successi che vanno a coprire praticamente l'intero arco temporale della parabola fin qui super-ascendente di Chiesa nella Juve.

Parabola che però con Max Allegri sta assumendo traiettorie inattese. Questo inizio di stagione è stato caratterizzato da alcune "incomprensioni" tra l'ex Fiorentina e l'allenatore bianconero, che vuole meno anarchia tattica e maggior gestione delle situazioni.

La buona riuscita e crescita di Chiesa, uno dei giocatori più importanti della Juve e della Nazionale italiana, passa da una efficace "dialettica hegeliana" tra giocatore e mister: bisogna trovare la giusta via di mezzo tra l'istinto e i bollenti spiriti di Chiesa e la ricerca di equilibri tattici di Allegri. Un giocatore in grado di avere maggior contezza di quando dover buttarsi dentro e quando invece "fermarsi" un attimo, ma che non perda la capacità di incidere.

Molto più facile a dirsi che a farsi, ma intanto ieri sera contro lo Zenit il tris juventino ha portato la sua firma, con una finalizzazione implacabile delle sue. Seconda rete Champions della stagione dopo quella decisiva contro il Chelsea. Lì per un corto muso, qui per un lungo muso. Ma in campionato è fermo al momentaneo pareggio in Spezia-Juve 2-3 del 22 settembre, unica esultanza sin qui. Sabato, ecco l'occasione di far male alla sua ex viola.

Contro lo Zenit Allegri ha schierato una formazione a trazione anteriore, con Chiesa e Bernardeschi esterni e Dybala-Morata in attacco. Un assetto che può favorire tutti i giocatori offensivi bianconeri. Ma sappiamo che Max è multiforme e cambia atteggiamento a seconda dell'avversario e del momento della sua squadra. Chiesa però era una delle poche certezze di Pirlo pure nei momenti peggiori, non soffriva le incostanze tattiche come altri giocatori. Poche scuse, quindi: è uno degli elementi di punta della squadra, ed è ora di dimostrarlo su tutti i fronti.