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La Juve è ripartita da Federico Chiesa, che dopo un'estate in cui è stato protagonista sul mercato, con tante voci sul futuro lontano da Torino, adesso è al centro della squadra bianconera. Titolare inamovibile e punto fermo. Un'affermazione che presto potrebbe essere utilizzata anche in chiave nazionale. Ieri è iniziato ufficialmente il nuovo ciclo dell'Italia con Luciano Spalletti allenatore al posto di Roberto Mancini. Federico è stato ovviamente convocato ma non si accontenterà certo solo di questo.

Da un punto di vista tattico, gli azzurri giocheranno ancora con il 4-3-3. Chiesa sarà quindi chiamato a ricoprire un ruolo diverso rispetto a quello con la Juve, dove gioca da attaccante puro, a supporto di Dusan Vlahovic. Non dovrebbe aver molti problemi, anzi, visto che proprio da esterno offensivo è stato protagonista nel primo anno a Torino e soprattutto in nazionale. D'altronde, nonostante i due gol arrivati in tre partite di campionato, a Chiesa piace partire un po' più largo, accentrandosi e concludendo in porta. 

Il classe 1997 è tra i più attesi a Coverciano, visto che tra i motivi per cui l'Italia non si è qualificata ai mondiali, ormai una stagione e mezzo fa, c'è anche l'assenza di Chiesa per il grave infortunio al ginocchio. La nazionale di Mancini che ha incantato tutti all'Europeo, ha avuto bisogno di Federico, decisivo con l'Austria e con la Spagna. Sabato, gli azzurri affronteranno proprio la Macedonia del Nord, che eliminò l'Italia ai playoff mondiali. Non c'era Chiesa quel giorno, ci sarà adesso, pronto a riprendersi anche la nazionale, dopo averlo fatto con la Juve.