commenta
Giorgio Chiellini, simbolo e capitano. Il difensore della Juventus è leader di questa squadra, non solo sulla carta: lui porta i bianconeri a un altro livello motivazionale e li guida verso le vittorie. Dopo il successo di Cagliari che ha, quasi aritmeticamente, messo la parola fine sulla vittoria dell'ottavo scudetto consecutivo, ha spiegato: "Visto? Tutti dicevano che saremmo andati in gita, che non avevamo più voglia, che eravamo in tredici... Nella mia carriera a Cagliari ho sofferto tante volte e raramente ho visto partite così buone. Abbiamo fatto una partita seria, concentrata, con la consapevolezza di mettere punti per gestire il vantaggio nelle prossime settimane quando avremo le partite che vogliamo vincere, quelle di Coppa". 
 
MILAN E ASSENZE - Un'analisi proseguita così, come riportato da Tuttosport: "La squadra sta bene e la squadra ha capito il momento. Spiace per l’infortunio di Caceres, ma siamo in tanti e sabato è già un’altra partita. Assenze non hanno pesato? Siamo stati una squadra tosta che ha interpretato bene la partita e ha fatto tutto quello che aveva provato. Sapevamo, per esempio, che loro erano forti sui cross e abbiamo agito in modo da arginarli in quel senso. Alex Sandro e Matuidi hanno giocato una partita strepitosa, ma tutti sono stati abbondantemente sopra la sufficienza e sono molto contento di non aver preso gol. Ci avviamo verso quindici giorni nei quali non vogliamo sbagliare niente". 
 
KEAN - "Mi dispiace moltissimo e naturalmente condanno in modo netto e totale qualsiasi forma di razzismo. Adesso la mia preoccupazione è che Moise venga preso di mira per quello che non è. Non è un provocatore. Ha fatto solo una cosa: gol. Punto. L’esultanza è stata silenziosa, senza fare nulla di particolare. Non ha nessuna colpa e per me è un volto positivo del calcio italiano. Ha 19 anni ed è fortissimo, va giudicato per quello che è: un ragazzo positivo che lavora bene, come Zaniolo è un volto positivo del calcio italiano, un simbolo della rinascita del nostro movimento. Non doveva succedere quello che è successo, gli insulti e tutto il resto, ma lui è stato bravissimo". 
 
IL CASO - "Cosa abbiamo capito in campo di quella situazione? Devo essere sincero: poco. Ho dovuto rivedere i filmati per rendermi conto che Kean non ha fatto niente di male, esultando immobile e in silenzio. Spesso in campo si ha una percezione diversa, anche se un indizio che Moise non avesse commesso nulla lo ha dato l’arbitro che era a pochi metri da lui e lo puntava. Se avesse fatto qualcosa di sbagliato lo avrebbe ammonito e quindi espulso. L’unica cosa che ha sbagliato Kean è la simulazione, perché non è stato un bel gesto: era andato via e ha cercato un contatto che non c’è stato". 
 
MATUIDI - "Se anche Matuidi si arrabbia è indicativo. Blaise è un ragazzo d’oro, non perde mai la pazienza e vederlo così furioso mi ha sorpreso. Lui è andato a chiedere all’arbitro di sospendere la partita e di fare gli annunci, come peraltro è accaduto. Non possiamo neanche capire quello che provano lui, Kean o qualche altro ragazzo di colore, è per questo che non dobbiamo giudicarli". 
 
CAPITANO - "Se ho parlato a Kean? Sì, gli ho detto le stesse cose che sto dicendo a te. Che non deve passare per quello che non è e deve continuare a impegnarsi, lavorare e giocare bene a calcio. E’ l’immagine della rinascita del calcio italiano come Barella, Chiesa e Zaniolo. Tutta la Juventus sta dando vicinanza e tanta protezione a un ragazzo che merita». 
 
SCUDETTO - "Vincere aiuta a vincere, ma soprattutto provare quelle emozioni dà sempre nuova linfa e la voglia di provarle ancora. Avessi l’età per farlo vorrei vincerne altri otto di scudetti, mi fermerà la mia carta d’identità, ma ho ancora una voglia irrefrenabile". 
 
352 - "Sì finché ci siamo noi vecchi, direi proprio di sì. E’ un’arma in più, lo conosciamo bene e con Emre è un sistema più malleabile perché lui ha capacità difensive straordinarie. E’ malleabile e può giocare dieci metri avanti".