MILAN E ASSENZE - Un'analisi proseguita così, come riportato da Tuttosport: "La squadra sta bene e la squadra ha capito il momento. Spiace per l’infortunio di Caceres, ma siamo in tanti e sabato è già un’altra partita. Assenze non hanno pesato? Siamo stati una squadra tosta che ha interpretato bene la partita e ha fatto tutto quello che aveva provato. Sapevamo, per esempio, che loro erano forti sui cross e abbiamo agito in modo da arginarli in quel senso. Alex Sandro e Matuidi hanno giocato una partita strepitosa, ma tutti sono stati abbondantemente sopra la sufficienza e sono molto contento di non aver preso gol. Ci avviamo verso quindici giorni nei quali non vogliamo sbagliare niente".
KEAN - "Mi dispiace moltissimo e naturalmente condanno in modo netto e totale qualsiasi forma di razzismo. Adesso la mia preoccupazione è che Moise venga preso di mira per quello che non è. Non è un provocatore. Ha fatto solo una cosa: gol. Punto. L’esultanza è stata silenziosa, senza fare nulla di particolare. Non ha nessuna colpa e per me è un volto positivo del calcio italiano. Ha 19 anni ed è fortissimo, va giudicato per quello che è: un ragazzo positivo che lavora bene, come Zaniolo è un volto positivo del calcio italiano, un simbolo della rinascita del nostro movimento. Non doveva succedere quello che è successo, gli insulti e tutto il resto, ma lui è stato bravissimo".
IL CASO - "Cosa abbiamo capito in campo di quella situazione? Devo essere sincero: poco. Ho dovuto rivedere i filmati per rendermi conto che Kean non ha fatto niente di male, esultando immobile e in silenzio. Spesso in campo si ha una percezione diversa, anche se un indizio che Moise non avesse commesso nulla lo ha dato l’arbitro che era a pochi metri da lui e lo puntava. Se avesse fatto qualcosa di sbagliato lo avrebbe ammonito e quindi espulso. L’unica cosa che ha sbagliato Kean è la simulazione, perché non è stato un bel gesto: era andato via e ha cercato un contatto che non c’è stato".
MATUIDI - "Se anche Matuidi si arrabbia è indicativo. Blaise è un ragazzo d’oro, non perde mai la pazienza e vederlo così furioso mi ha sorpreso. Lui è andato a chiedere all’arbitro di sospendere la partita e di fare gli annunci, come peraltro è accaduto. Non possiamo neanche capire quello che provano lui, Kean o qualche altro ragazzo di colore, è per questo che non dobbiamo giudicarli".
CAPITANO - "Se ho parlato a Kean? Sì, gli ho detto le stesse cose che sto dicendo a te. Che non deve passare per quello che non è e deve continuare a impegnarsi, lavorare e giocare bene a calcio. E’ l’immagine della rinascita del calcio italiano come Barella, Chiesa e Zaniolo. Tutta la Juventus sta dando vicinanza e tanta protezione a un ragazzo che merita».
SCUDETTO - "Vincere aiuta a vincere, ma soprattutto provare quelle emozioni dà sempre nuova linfa e la voglia di provarle ancora. Avessi l’età per farlo vorrei vincerne altri otto di scudetti, mi fermerà la mia carta d’identità, ma ho ancora una voglia irrefrenabile".
352 - "Sì finché ci siamo noi vecchi, direi proprio di sì. E’ un’arma in più, lo conosciamo bene e con Emre è un sistema più malleabile perché lui ha capacità difensive straordinarie. E’ malleabile e può giocare dieci metri avanti".