Così, ecco che le anticipazioni sul suo libro, come ha parlato lo stesso Chiellini su Repubblica, fanno già discutere, malgrado tutte le giustificazioni del caso. "Io odio sportivamente l’Inter come Michael Jordan odia i Pistons" cerca di spiegare il "3" della Juventus, trovando l'esempio più calzante per legittimare quel genuino sentimento di contrapposizione e rancore che è proprio dello sport. No, ma a Chiellini non è permesso. Non è mica Marco Materazzi, che dall'alto del suo status di bandiera, nerazzurra s'intenda, può tranquillamente permettersi di dire le stesse cose della Juventus. Un mese fa, su Instagram, è arrivata l'ammissione di Matrix, ma nessuno si è stupito. Nemmeno i tifosi della Juve, consapevoli di provare un sentimento simile, di nuovo, purché espresso in toni alquanto sportivi.
Toni che prevedono lo sfottò, come quello scelto da Felipe Melo, che ha ricordato la sconfitta della Juve contro il suo Galatasaray con un bel "godo ancora". Può godere, senza remore. E' giusto e lecito che non tutti possano permettersi lo stesso tenore di soddisfazioni, per questo devono gioire del massimo che sono riusciti ad ottenere. E se Felipe Melo si è segnato quella data sul calendario, avrà avuto le sue buone ragioni. Le stesse che possano aver spinto Chiellini a dire non la verità assoluta, ma quello che pensa sul centrocampista brasiliano, passato anche da Torino (tragicamente). Insomma, non è questione di politicamente corretto o meno, ma di coerenza. Fintanto che non vinca l'insulto o la violenza, tra Juve e Inter deve assolutamente esserci l'odio: altrimenti, chi si diverte più?