EMOZIONI - Poi, sul suo ruolo: "Sono contento quando vinco un duello con un avversario, e quando blocco un tiro o salvo un gol sento una scarica di adrenalina. E' una sensazione diversa rispetto al gol, ma i salvataggi nei big match li sento ancora miei. Il gol segnato nei quarti di Champions contro il Barcellona mi ha dato meno emozioni rispetto ad aver impedito a Kane di segnare all'89' nella gara col Tottenham. Era una gara molto combattuta alla fine della quale c'è stato un bell'abbraccio tra me, Buffon e Barzagli".
I SEGRETI DEL DIFENSORE - Il segreto: "Per vincere i duelli con gli attaccanti, se sei un giocatore 'normale' come me e Barzagli, devi essere pessimista e prevedere il peggio. Andrea era un ottimo difensore, ma non abbiamo le qualità che possono avere Sergio Ramos o van Dijk. E' come se avessi uno sdoppiamento della personalità: timido e riservato fuori dal campo, ma disposto a tutto per vincere quando gioco. Ritirarmi in uno stadio vuoto? Senza tifosi non è calcio perché ci mancano le emozioni, ma purtroppo dobbiamo adattarci".
SUPERLEGA - "La Superlega? Cinque anni fa avevo detto ad Agnelli che speravo un giorno di giocatore ogni settimana contro avversari come Barcellona, Real Madrid, Psg, Bayern Monaco e tutte le altre big d'Europa. Per un giocatore di alti livello è il massimo, spero di assistere a cambiamenti importanti, magari con un nuovo format della Champions. Il prodotto calcio va migliorato, a causa del Covid stiamo attraversando un momento delicato nel quale l'incertezza ha preso il posto della crescita".