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Giorgio Chiellini, laureato in economia, a JTV ha raccontato il suo particolare percorso di studi: "La matematica mi è sempre piaciuta. Sono uno di numeri e non di estro. Sono uno a cui piace ascoltare, sono un ottimo osservatore e cerco di capire velocemente. Questa cosa è la stessa sia in campo che fuori. Più difficile la laurea o marcare Ibra o Cavani? Non è stato facile marcare Ibra, anche Cristiano quand'è stato, o Cavani e così via. Lo studio però non è semplice. Perché alla tensione delle partite sei abituato, all'esame hai una doppia responsabilità. Prima di tutto passarlo, poi per la figura che sei devi stare un po' più attento. Io sono sempre andato con un mese in più di preparazione. Mi preparavo, poi passavo un altro mese a ripassare per essere assolutamente sicuro. Non avrei mai accettato di fare figure barbine dove passi per un capello. Sono sempre andato sicuro di passare bene, poi potevo prendere 21, 25 o 30... se ne poteva parlare. Ma non sono andato mai per provare. Anche perché ti giochi anche la credibilità dentro l'ateneo. All'inizio ci sarà stato sicuramente un po' di scetticismo ed è normale sia così, però piano piano sono riuscito a superare questo perché ogni volta che andavo ero preparato e affrontavo ogni esame con la massima serietà. Ho avuto un insegnante che mi ha seguito, tipo tutor, messo a disposizione dell'università. Mi aiutava a capire il programma di studio: magari avevo due mesi e potevo dare un esame con meno carico, magari per altri ci voleva più preparazione. Alcuni hanno bisogno di più tempo, altri non sono semplici e serve qualche lezione in più e io ho preso delle lezioni esterne".​

Chiellini: 'Juve, voglio la Champions. Infortunio? Una sfida per dire quanto valgo '
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