commenta
'Ma Khedira proprio no?'. La risposta? Proprio no. C'è una parte di tifosi juventini a cui piace guardare al glorioso passato, nonostante sia palese come la società abbia cambiato direttamente e concretamente la direzione del proprio sguardo: è rivolto al futuro, a tutto ciò che sarà a prescindere da tutto ciò che è stato. Un'azienda illuminata fa così: la grande bravura della gestione Agnelli è stata sempre quella di andare oltre le stagioni e puntare tutto sulla semina. E' andata bene. C'è stata una buona dose di fortuna. Come insegna il mito, è stato pure frutto di mosse e audacia.

Ma Khedira, no. Nemmeno Mandzukic. Rivangare gli addii da amanti gelosi e frustrati è il primo segno di cedimento: e questo non è analizzare i fatti, ma rifugiarsi nel primo ricordo dolce tentando di riprovare quella vecchia sensazione di onnipotenza. Non è nell'assenza di giocatori il problema della Juventus: non lo è mai stato. E' un ibrido mal funzionante tra troppo vecchi e troppo giovani, con un gioco semplicemente troppo nuovo. E pure quello 'troppo forte' sta cadendo, bloccato da mille situazioni troppo ingombranti. Pirlo è troppo inesperto per una squadra che - al netto di una rosa competitiva - è troppo concentrata sull'obiettivo e troppo poco su se stessa. E se per voi la soluzione è Khedira e Mandzukic, allora sarete troppo lontani dalla realtà delle cose.