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Sarà la Juventus la prossima squadra di Douglas Costa, ultimo step di una crescita verticale, iniziata quasi 27 anni fa da una città dello Stato del Rio Grande. Lì, nell’estremo sud del Brasile, è nato un bambino destinato a percorrere chilometri e chilometri sui campi da calcio europei, irridendo gli avversari con dribbling (nessuno ne ha completati di più negli ultimi due anni in Bundesliga), progressioni e giocate da urlo. Le prime, il piccolo Douglas, le ha messe in mostra nel piccolo Esporte Clube Novo Hamburgo, la squadra della sua città. E’ la dirigenza del Gremio a notare quel minuscolo funambolo di 11 anni, portandolo a vestire la maglia dell’Imortal Tricolor. Ci metterà appena venti minuti a segnare il primo gol nella squadra di Celso Roth, nel match contro il Botafogo. A fine stagione arriverà la convocazione del Brasile Under 20 per il Campionato Sudamericano: i verdeoro, puntualmente, vinceranno la competizione.

DALLO SHAKHTAR AL BAYERN - Da "nuovo Ronaldinho", appellativo affibbiato a parecchi giovani trequartisti brasiliani della sua generazione (a maggior ragione se del Gremio), Douglas Costa è diventato progressivamente un’ala moderna. Troppo brillanti le sue prestazioni, per non attirare gli osservatori di Mircea Lucescu, che riesce a strapparlo alla concorrenza del Manchester United e portarlo allo Shakhtar: in Ucraina Douglas ritroverà i connazionali Luiz Adriano, Fernandinho, Willian, Alex Teixeira, Jadson e Ilsinho. Nel 2014 incontra - da avversario - un altro brasiliano già sulla bocca di tutti, idolo del Porto:un certo Alex Sandro. Dopo cinque stagioni a Donetsk e il corteggiamento da parte dei migliori club europei (c’era anche la Juve, oltre a Inter, Roma e il Chelsea di Mourinho), il Bayern Monaco bussa alle porte di Rinat Achmetov e porta a casa Douglas Costa con un assegno da 30 milioni di euro. Arrivato come “erede di Robben”, il brasiliano finirà per segnare molto meno rispetto alle aspettative di Pep Guardiola (14 gol su un totale di 77 presenze). L’approdo di Ancelotti sulla panchina dei campioni di Germania ne riduce ulteriormente lo spazio nella formazione-tipo del Bayern. Adesso arriva la Juve, una nuova occasione per tornare protagonista assoluto sui campi europei nell’anno del Mondiale in Russia.

FLASH INNAMORATO - Uno dei pochi vizi di Douglas Costa sembra quello per i tagli di capelli bizzarri: da ultimo, si è impresso sulla testa - come al solito praticamente rasata - una saetta. E in campo il brasiliano assomiglia proprio ad un fulmine (The Flash è appunto uno dei suoi soprannomi, in omaggio al supereroe DC Comics): lo si chieda agli innumerevoli terzini che hanno avuto a che fare con lui, in primis il velocissimo Hector Bellerìn dell’Arsenal, letteralmente umiliato in una recente sfida contro il Bayern. I duri allenamenti svolti sotto la gestione Lucescu gli hanno fatto sviluppare una cultura del lavoro quasi maniacale, un perfezionismo che si sposa a meraviglia con i dogmi di casa Juve. E a proposito di matrimonio, a Torino arriverà anche la bellissima moglie Louise Ramos: i due sono convolati a nozze tre anni fa, quando il giocatore militava ancora nello Shakhtar.
 
 

Minha linda guerreira @lou.ramos

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