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Il caso Suarez ha infiammato la giornata di ieri: l'esame d'italiano che doveva svolgere l'uruguaiano a Perugia per prendere il passaporto comunitario sarebbe tutto una truffa. Test concordato e punteggi assegnati ancor prima dello svolgimento della prova secondo la Guardia di Finanza, che ieri ha iniziato le indagini all'università per stranieri. 

LE INDAGINI - Ieri il Colonello della Guardia di Finanza Selvaggio Sarri (solo omonimo dell'ex allenatore bianconero) aveva spiegato che la Juventus non è indagata: "Non c’è stata alcuna pressione esterna, è stata iniziativa di chi lavora all'Università di Perugia che si sono lasciati ammaliare da un personaggio del genere. La Juventus non è indagata, attualmente, ma vediamo cosa emergerà". Sarri però non ha escluso nessun tipo di sorpresa dopo aver analizzato account di posta elettronica e dati dei cellulari. 

CONTATTI JUVE-UNIVERSITA' - La volontà dell'università era quella di diventare ateneo di riferimento per le pratiche degli sportivi, e oggi sono spuntate nuove intercettazioni che coinvolgono indirettamente anche la Juventus: sotto i riflettori finisce il Direttore Generale dell'ateneo Simone Olivieri che, secondo l'indiscrezione riportata dal Corriere della Sera, tramite la mediazione di un amico, entra in contatto con l'avvocatessa Maria Turco, che lavora nello studio di Luigi Chiappero, storico legale della Juve. 

LA VIRATA - I bianconeri intanto, già un paio di giorni prima dell'esame, capendo che i tempi sarebbero stati lunghi e si sarebbe andato oltre il 5 ottobre, giorno di chiusura del calciomercato, ha virato su altri nomi concentrandosi in particolare su Edin Dzeko. L'affare con la Roma poi non è più andato in porto - per ora - perché i giallorossi non hanno sbloccato l'operazione Milik con il Napoli non trovando un sostituto al bosniaco. E la Juve, storia di due giorni fa, con l'arrivo a Torino prima delle visite mediche e dell'ufficialità arrivata ieri, ha puntato tutto sul ritorno in Italia di Alvaro Morata.