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Il direttore sportivo del club bianconero Fabio Paratici e gli avvocati Luigi Chiappero e Maria Cesarino Turco hanno ricevuto ieri un avviso di garanzia in quando indagati per il reato di falsa testimonianza di fronte ai pm. Gli viene contestato il fatto di non aver riconosciuto i contatti col ministro dei Trasporti Paola De Micheli (amica di Paratici) da una parte, quelli col vice-prefetto Antonella Dinacci dall'altra. Ma l'inchiesta portata avanti da Cantone e dai suoi colleghi mira a fare luce sui contatti intercorsi tra i rappresentanti della Juventus dal 7 al 17 settembre scorsi, prima dell'effettuazione della prova. Una prova che, per il contenuto di alcune intercettazioni riportate da Il Corriere della Sera tra il direttore generale dell'ateneo di Perugia Simone Olivieri e l'avvocato Turco, avrebbe tenuto conto dello scarso livello di conoscenza della lingua del candidato e della rapidità nei tempi chiesti dalla società bianconera. Secondo quanto emerge, il giocatore aveva avanzato negli anni scorsi la pratica per l'ottenimento della cittadinanza italiana e la Juve si era adoperata, sfruttando anche i canali istituzionali contestati, per conoscere i tempi per portarla a conclusione.