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"La richiesta di risolvere il problema dell’esame di italiano del calciatore Luis Suarez sarebbe arrivata direttamente dal direttore sportivo della Juventus Fabio Paratici. È quanto emerge dalle telefonate intercettate dalla Procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone. E adesso l’indagine sulla falsificazione del test del giocatore uruguaiano — che ne aveva bisogno per ottenere la cittadinanza e dunque essere tesserato — mira a verificare il ruolo della società bianconera, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati per corruzione della rettrice dell’Università per stranieri Giuliana Grego Bolli e del direttore generale Simone Olivieri". E' quanto scrive il Corriere della Sera, nella sua edizione in edicola questa mattina.  

E' stato scoperto il nome del mediatore tra la Juventus e i vertici dell’Università per Stranieri di Perugia: Maurizio Oliviero, rettore dell’Università Statale cittadina. Lui il tramite dei contatti e delle richieste per l'esame, il cui ruolo, insieme allo scambio di documenti e trattative sono e saranno oggetto di indagine per ottenere gli elementi determinanti per gli aspetti penali e per l’inchiesta avviata dalla Procura federale della Figc per valutare eventuali illeciti sportivi. Il quadro emerso finora, scrive il quotidiano, accredita la tesi che sia stata proprio la società ad organizzare il test fasullo.

PARATICI - A inizio settembre Olivieri viene contattato da Oliviero per la richiesta di far svolgere l’esame a Suarez. Il rettore della Statale, che sarà ascoltato come testimone nei prossimi giorni, ha raccontato la propria versione dei fatti: "Mi chiamò una persona che fa parte dello staff della Juventus per sapere se nel mio ateneo si poteva sostenere il test B1, io risposi che avrei interessato i colleghi dell’università per gli stranieri. Chiamai la collega Giuliana Grego Bolli e parlai pure con Simone Olivieri. Ad entrambi spiegai quali erano le richieste e girai i contatti. Poi non ho saputo più nulla. Qualche giorno dopo l’esame sostenuto da Suarez sono stato contatto da Paratici che voleva dirmi che l’entourage del giocatore era rimasto molto soddisfatto dell’accoglienza ricevuta e voleva ringraziarmi. Una telefonata di cortesia".

TURCO - È Olivieri ad occuparsi di tutto e gli investigatori della Guardia di finanza di Perugia, che tengono il suo telefono sotto controllo, intercettano almeno tre telefonate con l’avvocatessa Maria Turco dello studio di Luigi Chiappero, da sempre legale della Juventus. I due parlano e spunta un «vi porteremo altri stranieri», che l'avvocato minimizza sostenendo che «non c’era alcun accordo o trattativa», ammettendo che «quest’attività di contatto è riscontrata dalle mail intercorso tra l’entourage del calciatore e l’ente universitario, nelle quali, per pura cortesia, la sottoscritta è in cc (copia conoscenza)».

ILLECITO SPORTIVO - Cosa rischia la Juve? Ci sarà illecito sportivo? "Nei prossimi giorni - chiosa il Corriere - cominceranno gli interrogatori dei testimoni proprio per delineare eventuali altre responsabilità penali e poi gli atti saranno trasmessi ai giudici sportivi che dovranno stabilire se siano contestabili illeciti. E per questo sarà determinante delineare chi abbia incaricato l’avvocatessa Turco di seguire la pratica del calciatore, ma soprattutto in che modo si sia attivato Paratici. Elementi importanti potrebbero arrivare da Oliviero che dovrà anche rivelare chi è «la persona dello staff della Juventus che mi chiamò per primo»".