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L'avvocato Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport, in cui ha spiegato i rischi del caso scommesse che coinvolge Nicolò Fagioli. Queste le parole: 

ARTICOLO 24 CODICE DI GIUSTIZIA SPORTIVA- "Vieta, così recita l’articolo, ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa".

RISCHI- "Qualora un calciatore scommetta sulle gare del campionato in cui compete la sua squadra, può ricevere una pena non inferiore ai 3 anni e un’ammenda di 25 mila euro".

POSSIBILITÀ RIDUZIONE- "Nel caso in cui il calciatore intenda patteggiare la pena, dopo la notizia della conclusione delle indagini da parte della procura, può essere ammesso al patteggiamento, in quel caso la squalifica sarebbe ridotta della metà. Si può patteggiare anche dopo il deferimento, ante causam, dunque prima che inizi il dibattimento: in questo caso si può godere di una riduzione del 30% della pena".

COLLABORARE- "Se un calciatore collabora fa fornendo elementi ritenuti rilevanti dalla procura, l’accusa può proporre all’organo giudicante una sanzione ridotta senza limiti nella misura ritenuta più opportuna. Abbiamo fatto l’ampio spettro di tutti i casi possibili. Ma non si può entrare nel merito della singola vicenda".

VERDETTO- "In tre mesi penso, mi sembra un tempo ragionevole".

CHI SAPEVA E NON HA DETTO RISCHIA?- "Sì, è l’ipotesi di omessa denuncia, con una pena diversa. I tesserati hanno l’obbligo di denunciare, altrimenti anche per loro scatta una squalifica, il codice parla di sei mesi".