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L'Allianz Stadium di Torino è certamente uno fra gli impianti sportivi all’avanguardia tra i più funzionali di tutti quelli esistenti in Europa. Un “teatro” per il calcio studiato e realizzato con lo scopo di esaltare la rappresentazione agonistica rendendola fruibile al massimo e sotto ogni aspetto al pubblico. Assistere alla partita comodamente seduti sulle poltroncine dello “Stadium” possiede lo stesso fascino e garantisce la medesima suggestione che è possibile provare ascoltando musica nella stupenda location dell’Opera House di Sydney in Australia.

Come ciascun prodotto di valore anche la Casa della Juventus ha il suo prezzo. I tifosi, consapevoli del fatto di poter usufruire di un luogo di divertimento differente da tutti gli altri in Italia, dal giorno dell’inaugurazione a oggi hanno fatto fronte al costo previsto per l’abbonamento stagionale senza lamentarsi e sopportando, loro malgrado, il puntuale aumento del dieci per cento che nelle ultime cinque stagioni la società aveva deciso di applicare per l’acquisto della tessera annuale.



Era ragionevole pensare che, in vista del prossimo campionato, i responsabili dell’azienda bianconera decidessero di calmierare il costo dell’offerta e che comunque rinunciassero almeno in parte all’applicazione di quel “dieci per cento” che pare essere diventata una regola incontrovertibile, e che anzi ora è diventato "venti per cento". E vero che la lievitazione dei costi di gestione, tra ingaggi ai giocatori e spese ordinarie oltreché straordinarie, è in crescita ma è altrettanto dimostrabile che rispetto agli utenti la forbice tra i ricchi i quali non hanno problemi a garantirsi un posto in tribuna e coloro che si svenano letteralmente pur di soddisfare la propria passione di tifosi nelle due curve si sta allargando sempre più esattamente come avviene nella vita di tutti i giorni.

Tenendo conto di questo dato, impossibile da non sottolineare e pur non volendo fare i conti in tasca a nessuno, appare decisamente fuori luogo l’indifferenza della società bianconera verso la sua tifoseria più debole ma anche più importante. Se, infatti, sono vere le anticipazioni apparse su La Stampa di Torino le quali annunciano un costo di 595 euro per un abbonamento in curva diventa doveroso chiedere alla stessa Juventus di fare un piccolo ma significativo passo indietro, prima dell’annuncio ufficiale per le vendite, applicando una sorta di reale Flat Tax a beneficio dei meno abbienti anche perché il calcio dovrebbe essere uno sport popolare a tutti i livelli. In caso contrario i tifosi della curva avrebbero buoni motivi per ridefinire la loro cara Juve in Juve troppo cara.

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