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"ll pareggio può accontentare anche l’Inter, ma soprattutto accresce la convinzione della Juventus", la sintesi di Fabio Capello, ex allenatore dei bianconeri tra il 2004 e il 2006. Capello, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, commenta il big match terminato 1-1 all'Allianz Stadium.

ALLEGRI SODDISFATTO? - "Credo proprio di sì. La Juve aveva soprattutto bisogno di un’ulteriore iniezione di fiducia e giocarsela alla pari con l’Inter lo è stata. Parlo soprattutto dei calciatori, che in campo si accorgono del livello di chi hanno davanti. Per quanto riguarda Max, resta a ruota della capolista e mantiene positivo l’ambiente. È importante, perché la Juve sta ripartendo su tutti i fronti, vedi il cda della scorsa settimana".

IMPOSSIBILE FARE MEGLIO - "Non credo che la Juve potesse fare di più, date anche le assenze. Da regista ha giocato Nicolussi Caviglia, un debuttante dal 1’, che è stato anche bravo. Ma insomma, l’Inter aveva e ha tutta un’altra qualità. Peccato che abbia giocato da Inter solo i 5’ in cui è stata in svantaggio".

DELUSIONE INTER - "Dalla squadra nettamente più forte del campionato mi aspetto che osi di più per vincere. L’Inter ha il potenziale per fare il vuoto come il Napoli nello scorso anno. E invece a Torino ha messo insieme 680 passaggi riusciti per... creare pochissimo. Credo abbia toccato più palloni Sommer con i piedi che le due punte. Dopo il pareggio, ha solamente aspettato l’occasione che non è arrivata".

PARTITA NOIOSA - "Ok, non si è vista grande voglia di vincere sia di qua che di là. In partite così importanti i tifosi sperano sempre si giochi all’arma bianca, solo che le armi Juve e Inter le hanno lasciate nello spogliatoio. Ma andiamo con ordine, entrambe sono partite con voglia di giocare, sebbene con la giusta attenzione agli equilibri. I due gol così ravvicinati sono stati, però, la “rovina” del resto della partita, perché arrivati in contropiede. Così i due allenatori si saranno detti: “Non si può, dai”. E nel secondo tempo la partita è stata noiosa, come spesso capita in Serie A. Io vedo tanto calcio estero, altrove si gioca in verticale per far male a ogni recupero palla. Si cercano subito le punte. Qui invece è diverso..."..

SU VLAHOVIC - "Ho guardato Dusan tutta la partita. Dopo aver segnato, era in trance agonistica. Ha cominciato a sbracciare verso i compagni o l’arbitro. Lo vedo come un segnale positivo. Mi è piaciuto poi molto sull’azione del gol: ha recuperato palla, l’ha smistata bene e si è fatto quasi 50 metri per andare a ricevere e calciare. Bravo".

IL GOL DA 'POLLI' - "Gatti non può dare quei metri a Lautaro. In area, uno così lo devi marcare nel vero senso della parola, senza neanche guardare la palla, standogli addosso. Poi forse, come ha detto Max, si può pure fare fallo prima. Ma quando Thuram ha potuto correre, ormai era tardi. Che attaccante il figlio di Lilian: nessuno gioca di prima come lui e fa sempre la scelta meno banale e più pericolosa per la difesa avversaria, perché ha dentro qualcosa di innato e sa cosa fare prima ancora di toccare la palla. Deve solo migliorare nella finalizzazione".

CONFRONTO ATTACCHI - "Sì, forse rispetto al resto della rosa c’è più equilibrio. Ma ripeto: nessuno in Serie A ha la qualità diffusa dell’Inter. Quanti calciatori ha la Juve di assoluto valore? Forse quattro o cinque...."

INTER FAVORITA - "Di gran lunga, ma non sono di certo l’unico a dirlo. È opinione comune, anche tra gli addetti ai lavori, che lo scudetto possano solo perderlo i nerazzurri. Per questo mi aspettavo qualcosa di più domenica sera dalla squadra di Inzaghi".