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Fabio Capello ha parlato al Corriere dello Sport di Italia-Inghilterra: «Devo dirti che Londra mi ha fatto davvero impressione. Siamo in una bolla, per le strade non vedi un turista per via della quarantena obbligatoria al rientro. Oggi sono uscito un attimo perché avevo un impegno di lavoro, a Trafalgar Square non c’era un’anima, al cambio della guardia a Buckingham Palace, quattro persone, quando di solito c’è il mondo. Sono rimasto scioccato. Irriconoscibile. In giro, solo inglesi».  

ITALIANI - «Dài, ci saranno anche degli italiani, in Inghilterra ce ne sono 700mila. Si può fare. L’Inghilterra è una squadra interessante, non ancora una grande squadra. A centrocampo non ha tanta qualità, tutta gente - però - che lavora, forte, aggressiva, pericolosa sugli esterni. La novità è che difende bene, prevale fisicamente e per rapidità. E poi ha l’unico centravanti dell’Europeo, Kane. I falsi nueve, ma lascia stare… L’altra sera gli inglesi hanno sofferto il pressing dei danesi, solo quando si sono posizionati hanno concesso poco e costruito buone cose».  

ITALIA - «Mi ha colpito l’atteggiamento: unione, spirito di sacrificio, assenza di egoismo, di personalismi. Roberto ha fatto un lavoro di selezione straordinario. Lui è un allenatore che capisce di calciatori, a differenza di tanti suoi colleghi. Anche quando arrivò al City fece un ottimo lavoro. L’Italia ha anche il miglior portiere del mondo, mentre l’Inghilterra non può dire altrettanto, in campionato Pickford non ha fatto bene, chiedere a Ancelotti. Però non sbaglia i Mondiali, né gli Europei».  
 
A FINE CORSA - «Non la Francia, però. La Francia ha peccato di supponenza, siamo campioni del mondo e adesso vi facciamo vedere noi. Già nel secondo tempo con la Germania avevo notato che qualcosa non andava. L’unico che mi è piaciuto è stato Pogba».  

ITALIA E INGHILTERRA - «Io le chiamo “nidiate”. L’Inghilterra ci è arrivata per forza pur se per gradi: ha vinto i tornei Under 17, Under 20 o 21. Pensa che sono rimasti a casa Alexander Arnold, infortunato, Dele Alli, Lingard, Hudson Odoi. Top player come Rashford, Foden e Grealish, acquistato dal City per 100 milioni, non sono mai titolari».