REAL, JUVE E COMFORT ZONE - «Al contrario, ora è lui che prende tutte le responsabilità».
RONALDO - «Ai giocatori bisogna parlar chiaro, dire dove si è e dove si va. Chiarezza con tutti, dai ragazzi ai campioni. Si può trattare Ronaldo come Ranocchia? Certo che si può, l’importante è che lui, Ronaldo, si comporti come Ranocchia. Bisogna avere il coraggio di agire con tutti alla stessa maniera, questo ti fa essere rispettato».
DYBALA - «Ha tutto per essere un campione ma dico una cosa. Guardate Insigne: era bravo con la palla, poi qualcuno gli ha detto “devi anche correre” e lui ha corso per i compagni. Dybala dovrebbe dare quel qualcosa in più sul piano dinamico. Deve dare un segnale. Ricorda una storia anni Novanta? Sì, è stata la mia battaglia con Savicevic. È durata sei mesi, poi ci siamo messi d’accordo. E i compagni da allora hanno lavorato per lui».
JUVE FAVORITA - «Sì, anche se sarà una A molto equilibrata. Io vedevo l’Inter davanti, anche dopo l’addio di Conte, ma Lukaku cambia tutto».
LOCATELLI - «È un ottimo giocatore, ma la Juve era un’ottima squadra già prima. Tutti i discorsi sono molto semplici e i giocatori hanno la convinzione che dà l’allenatore».
PIRLO - «Andrea è un amico e ha fatto bene. Gli è mancato un po’ di rodaggio».
CHIELLINI - «In campo voglio sempre dei leader, come lui. I leader non sono quelli che parlano molto in tv. La Juve ha ripreso le vecchie basi perché davano concretezza. Sicurezza, non voli pindarici».
DE LIGT - «De Ligt. Mi piacerebbe rivedere la leadership che aveva all’Ajax. Alla Juve si è vista poco».