commenta
"Mi sono vergognato un po', come quando da calciatore tornai dal Mondiale del 1974", parole dure, quelle usate da Fabio Capello nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Sulla differenza tra essere c.t e allenatore, l'ex tecnico si è espresso così:  "Sono due mestieri diversi. Non a caso non si dovrebbe parlare di allenatore, ma di selezionatore. Il ct deve innanzitutto scegliere i giocatori sulla base di quello che vede nei campionati. Può avere una sua idea di calcio, ma deve anche ragionare su come i diversi elementi sono impiegati nella propria squadra e, a volte, adattarsi.

SUL REGISTA - "Ha giocato Jorginho e poi Fagioli, ma nessuno dei due è il Lobotka del Napoli di Luciano. Hanno caratteristiche diverse: contro la Svizzera Xhaka faceva quel che voleva, Fagioli non andava nemmeno a prenderlo."

TROPPA PRESUNZIONE - "Che parola userei per definire l'europeo di Spalletti? Presunzione. Ho avuto la sensazione che già contro la Spagna il ct non abbia pensato da selezionatore, ma da allenatore di club. In sostanza, ha mandato in campo una squadra dicendosi “noi siamo noi, loro sono loro, vediamo chi è meglio”, scegliendo la difesa a quattro contro i più forti esterni d’attacco di tutto l’Europeo. E l’abbiamo visto chi era meglio...".