1
Le parole di Fabio Capello alla Gazzetta dello Sport:

JUVE A -2 - «La vittoria contro la Roma è importante, accorcia la distanza in vetta, ma io rimango della mia idea: a prescindere dalla classifica, continuo a non vedere un vero testa a testa. Per me l’Inter fa ancora corsa solo su se stessa: se gioca come sa, e se non succedono eventi straordinari e non prevedibili, la squadra di Inzaghi è la favorita, semplicemente perché è più forte. Certo, Allegri parla ancora di obiettivo Champions, ma allo scudetto ci crede e fa bene a crederci: lo dice il Dna della Juve che conosco bene, la sua squadra lotterà fino alla fine. E può solo migliorare...».

DIFFERENZE - «L’Inter ha più qualità in tutte le parti del campo. Ed è, soprattutto, più profonda nelle alternative: gli scudetti si vincono anche dalla panchina. Davanti i nerazzurri avranno pure soltanto una coppia base, e Arnautovic non ha la stessa sinergia che ha Lautaro con Thuram, ma le quattro-cinque punte che la Juve può far ruotare, per ora, non hanno fatto la differenza . Anche stavolta con la Roma il gol è arrivato dall’inserimento di un centrocampista e spesso in passato la squadra si è salvata da palla inattiva, con mestiere, cattiveria e... Gatti».

ACERBI - «A onor del vero, la Juve tutti questi soldi non li ha spesi in questa stagione... E poi andare avanti a colpi di giocatori in scadenza non è un male, anzi è segno di competenza: l’Inter dovrebbe essere orgogliosa di questo modo di procedere e di essere sempre più appetibile. Così è stata costruita una rosa di grande qualità con i vari Calhanoglu, Mkhitaryan, Thuram...».

GENOA-INTER - «La partita di sabato ci insegna che perfino una squadra così attrezzata come l’Inter può andare in sofferenza quando l’avversario gioca con velocità e aggressività come ha fatto il Genoa, spinto anche dall’entusiasmo di casa. Può essere una chiave per chi vuole mettere in difficoltà Inzaghi, ma contro la squadra di Gilardino ha sofferto pure Allegri».

FATTORE MAX - «Allegri ha un pregio chiamato umiltà. Il sapere di non avere la squadra più forte, ma lavora per crescere partita dopo partita a partire da questa consapevolezza. E lo fa inserendo sempre più giovani, l’ultimo Yildiz: in questa maniera tutta la squadra può migliorare con meno pressione addosso, ma sempre con costanza: tutto ciò è merito di un allenatore che sta gestendo benissimo il materiale a disposizione».

INZAGHI - «Anche Simone sta riuscendo a far rendere al meglio, e soprattutto nella giusta posizione, i suoi giocatori. L’anno scorso dicevo che per me il regista doveva farlo stabilmente Calhanoglu: Brozovic aveva grande corsa, ma toccava la palla molte più volte del turco. Bravo Inzaghi a notarlo e a trovare questa soluzione decisiva. E bravo anche a volere Acerbi: i tifosi della Lazio gli hanno fatto un favore spingendolo via, ma all’Inter serviva proprio un centrale di personalità capace di guidare tutta la difesa».

INTER GIOCA DI PIU' - «Una variante da considerare, soprattutto se l’Inter dovesse andare avanti in Europa. Ma, come detto, la rosa nerazzurra è più varia. Il turnover è importante con tutti questi impegni, a patto che non sia però così drastico come ha fatto Inzaghi nelle ultime di Champions. Più che cambiarne sette o nove in un colpo solo, meglio limitarsi in partenza e usare i cambi: sono cinque, sono tanti...».

I CLUB - «E qui la bilancia pende nettamente in favore della Juve: senza entrare dentro alla situazione debitoria dei due club, anche alla luce della presa di posizione di Elkann, pensando al futuro la proprietà a Torino è molto più solida di quella a Milano».

MERCATO - «La Juve puntava molto su Pogba, dovrà tamponare questa perdita prendendo un giocatore in mezzo. Ma, per quello che ha costruito in questi anni, l’Inter a centrocampo è talmente avanti che non sarà un acquisto a colmare la differenza».