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Da Sarri a Conte, dal sogno Champions della Juventus alla voglia di rivalsa delle rivali in Italia. Fabio Cannavaro si sofferma sulle protagoniste del calcio italiano in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole: “Mi auguro che il nostro campionato cresca. Conte e Sarri tornano arricchiti dall’esperienza al Chelsea, Ancelotti in giro per l’Europa ha vinto tutto. Però, non è che Allegri o Spalletti fossero scarsi. Capisco che in certe situazioni; o cambi giocatori o allenatore. E la seconda soluzione è più semplice per ridare stimoli alla squadra. Anche se diversi nel tipo di gioco, Antonio e Maurizio si somigliano. La cura dei particolari, i compiti precisi affidati ad ogni giocatore. Lo studio profondo di ogni caratteristica avversaria. Con Carlo personalmente ho imparato a difendere a zona e poi lui ha un carisma eccezionale e per la coerenza di comportamenti è sempre credibile coi giocatori. Lasciamo perdere le questioni di tradimento, perché parliamo di professionismo. Secondo me a Napoli nella scorsa stagione da gennaio ha pesato il distacco abissale dalla Juve in campionato, che ha spento l’entusiasmo. Con Sarri la gente si divertiva di più e sognava lo scudetto. Ora la situazione può cambiare a favore di Carlo”.

SARRI - “È nemico? No. Perché Ancelotti parte dal lavoro già fatto e ha un’ossatura di squadra ben definita. Gli altri dovranno impostare il lavoro nuovo e avranno bisogno di tempo. Speriamo gli ambienti glielo diano. Spero non facciano “pagare” a Sarri e Conte i loro precedenti rispettivamente di antijuventinità e di juventinità. Il calcio è fatto di campanili, ma le società sono solide per ragionare sul progetto”.

DE LIGT - “Alla Juve serve un centrale così per vincere la Champions. È Indispensabile, altrimenti è dura”.

JUVE DI SARRI - “In Italia resta la favorita, ma in Europa serve qualcosa in più. Soprattutto in trasferta. Lì devi andare a giocartela e la mentalità del nuovo allenatore è importante. Tra l’altro il Maurizio del Chelsea lo vedo più elastico ed efficace sulla squadra. Alla Juve potrà mostrare meglio le sue qualità, anche se sarà difficile rivedere il gioco spettacolare del Napoli. Ma andare a riprendersi il possesso col pressing alto, quando spesso con Allegri avevi tutti i giocatori dietro la linea della palla, può essere decisivo nelle trasferte europee. Chi beneficerà più dell’effetto Sarri? Pianjc, ci scommetto. Se entra in sintonia con l’allenatore diventa decisivo, con le qualità che ha. Più di Jorginho. Poi Bernardeschi come esterno offensivo. E Cuadrado, equilibratore alla Callejon, per intenderci”.