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Esteban Cambiasso e il ricordo della sua Inter. Ecco le parole a Repubblica: "In campo funzionava come alle grigliate, i famosi asado sui quali un po’ si ironizzava: nessuno attendeva la pappa pronta, era una corsa a cucinarla per sé e per i propri compagni. Anche in campo. Ogni cambio funzionava perché ogni cambio la migliorava. Meriti di Mancini nella creazione della base vincente furono grandi. Ma è vero che dopo quattro stagioni il rapporto con la squadra era un po’ stanco, diciamo un matrimonio a passione calante. E Moratti lo aveva percepito. Di Mou appresi in vacanza. Ma me l’aspettavo. Il cambio era nell’aria. C’era una cosa che veniva tirata fuori ogni gara. Chi se ne frega se un giocatore come Stankovic è italiano o no? Ciò che conta è il suo interismo, e uno attaccato come lui alla maglia è merce rarissima. Confesso che le critiche sull’Inter troppo “straniera” mi disturbavano”.