LE PAROLE - "Roba incredibile, vincere così è ancora più bello. Era successo già col Verona ed è stato bellissimo. Incredibile. Sembrava tutto tranquillo, poi succede di tutto. E' stato incredibile, dalla panchina è stata... peccato per quel gol, l'azione non sembrava così determinante. Presto 'sto gol, poi Gattone è stato incredibile. Juve-Verona ce l'hai portata tu... Eh! Dal campo veramente, sembrava fosse entrata. Nel dubbio l'ho buttata dentro e va bene. Sul cross di Gatti volevo chiudere sul secondo palo, io ho visto la palla dentro su Milik. Io esulto, poi la palla resta dentro e nel dubbio l'ho messa dentro. Vincere le partite così è impagabile".
DIFFERENZE - "Consapevolezze diverse? Sono vittorie importanti, ci vuole anche fortuna. Ma la fortuna devi cercartela. Quelle due partite sono sei punti che pesano, secondo me si vedranno più avanti. Vittorie che siamo andati a cercare. Nell'analisi sono due partite diverse, col Verona il doppio delle occasioni del Monza. Fatto un ottimo primo tempo, poi ci siamo abbassati troppo. La forza di segnare non è stata una cosa banale...".
FINO ALLA FINE - "Non ero mai venuto alla Juve, sono arrivato e sono andato in prestito. Questi messaggi qui: fino alla fine, la Juve è come una famiglia... Sembrano più frasi fatte, ma in realtà quando le vivi e vieni qua alla Continassa le senti tutti i giorni queste cose".
RIVELAZIONE - "Sono belle frasi da dire, ma siamo ancora alla quattordicesima. C'è ancora tanto, tanto da fare. Ne ho giocate 13, da titolare la metà: 7. Gol e assist: 1 e 1. Quelli li conto. Obiettivo? E' difficile da fissare, sinceramente no. Non pensavo di giocare con così tanta regolarità e minuti, sto facendo bene e posso fare ancora molto bene. L'importante è giocare e aiutare la squadra. Ho sempre avuto questa cosa, riesco a ricoprire tanti ruoli. Dove ti mettono poi devi giocare, non hai tante speranze lì... Il rigore? Da trequartista, mettiamola così. Pippo è stato bravo col passaggio, loro erano molto alti".
RECUPERO PALLONI - "Quanti ne ho presi? 7 palloni recuperati. Se sto evolvendo? Da piccolino nasco come mezzala, fino all'Under 17 è così. Poi la mia costituzione fisica è cambiata, ho avuto corsa e gambe e mi sono spostato sull'esterno. Ruolo in cui mi trovo meglio? Difficile rispondere. Il quinto a sinistra, forse, ma anche a destra. Non so se è un bene o un male. Mi piace rendermi disponibile, è la cosa che mi piace di più".
LA MAGLIA - "La maglietta è una condanna, mi dispiace. Sono stato anche un tifoso, no? Da piccolino andavo allo stadio e capisco quando mi danno le magliette, non ho la disponibilità di darla a tutti, si farà quel che si può".
SQUADRA NBA - "LA Lakers. Come mai? Papà mi ha passato la passione, seguiva Magic. Ho iniziato a seguire i Lakers. Vedo gli highlights, però quelle serali, a volte alle 9.30 e alle 11, cerco di seguirle. LeBron è il goat in assoluto".
STAGIONE - "Bene, sta andando bene. Sia personalmente che di squadra, siamo lì a lottare ed era quello che volevamo fare a inizio stagione. Lottare per le prime stagioni. Vediamo come va. Cosa manca ancora? Un po' di freddezza, lucidità, esperienza. Quella l'acquisisci solo giocando e guardando i compagni più esperti".
COL NAPOLI - "Speriamo di replicare, due anni fa è stata una bella cosa. Sarà una gara con due squadre forti, il Napoli sarà bello cazzuto, arriva da due sconfitte. Noi siamo belli affamati. Quest'anno, da quando ci sono, lo Stadium è sempre bello giocarci. Ho percepito l'affetto, sì. Mi fa piacere chiaramente ma noi dal campo, personalmente almeno io, percepisco molto".
ALLEGRI - "Penso m'abbia preso bene, ha esperienza incredibile. Ha allenato grandissimi campioni e posso imparare. Lo sto facendo, credo di essere cresciuto. Posso solo continuare a farlo. La prima volta? In campionato, ma dal vivo l'anno scorso, quando sono venuto a firmare il passaggio dal Genoa. L'avevo beccato nei corridoi, con Cherubini e Manna. Tutti avevamo preso la decisione di andare in prestito e mi ha detto: 'Ti aspettiamo!'. C'erano tutti i miei agenti, sono parte integrante di me, sono fortunato".
PRODUTTIVO - "Lo chiede a tutti, il campionato, i gol, gli attaccanti devono segnare ma i gol dei centrocampisti sono molto importanti. Rischi di non portare punti importantissimi. Devi farlo. La nostra difesa è abbastanza produttiva... Prendere pochi gol? Certo, poi facciamo la differenza anche a metà campo".
CAMPIONATI MINORI - "Ogni anno ho scalato una categoria, tranne Serie B e Serie D. Ho scalato tutte le categorie, è stato un percorso bellissimo che consiglio ai ragazzi. Avevo bisogno di quel percorso, sono orgoglioso e sono stato anche fortunato. Ci vuol fortuna per scalare le categorie. Percorso lungo e bello. Cosa consiglierei? Ripeto sempre: fortuna, ma tanto allenamento. E per questo ringrazio papà che me l'ha inculcato: serve allenarsi più degli altri, ero contento quando sapevo di aver lavorato più degli altri".
RAPPORTO COL PADRE - "Quanto conta? Inspiegabile l'apporto che i miei giocatori mi hanno dato. Mia madre era più defilata nel calcio, papà mi ha dato questa mentalità, umiltà e lavorare. Ripeto: è inspiegabile l'apporto che mi hanno dato. Fondamentale avere una famiglia sana per questi livelli. Il comportamento e le azioni sono influite dalle persone che ti circondano. Chi ti insegna i veri principi della vita, è fondamentale".
CHIAMATA JUVE - "Ricordo bene quel giorno. Mani in testa? Più o meno quello. Ero andato dai miei agenti a Carrara. C'erano stati vari movimenti, poi ricordo quel giorno quando mi dissero: stai tranquillo, è tutto fatto. E' arrivata la Juve. Va bene, basta. Può bastare così. Quando è arrivata la Juve non avevo dubbi: è il club più titolato d'Italia, è incredibile, e in questi tre mesi mi ha confermato in pieno quel che pensavo".
PESO MAGLIA - "Questione di responsabilità nei confronti dei compagni e dei tifosi. Questa è una maglia storica, indossata da 7 Palloni d'Oro. Spiega ampiamente cosa voglia dire indossare questa maglietta. E le aspettative che la gente ha nei tuoi confronti. Di conseguenza la gente si aspetta che ci giochino i più forti. Crea aspettative, ma è solo un bene. Prossimo Pallone d'Oro? Siamo lontani ancora... Mbappé credo sia il più determinante, ti dico lui. Lucas Vazquez è stato un grande: in America partita incredibile, sono andato vicino a lui perché i giocatori così... cioè ce n'erano di altro livello, i big erano presi. Lui gioca da tanto tempo al Real e ha sempre fatto prestazione. Lui è sempre stato lì, si è allenato. E' stato un grande, scambiare la maglia con me che non sapeva neanche chi fossi, è stato un grande".
IDOLO - "Cresciuto con Messi. Poi Dybala, l'ho visto a Genova. Fece un gol incredibile, da destra e sta fiammata di sinistro. Grandissimo gol. Io giocavo mezzala e trequartista, quei giocatori lì li idolatravo. Poi oggi Cancelo, lo sappiamo benissimo. La maglia? No, incredibile, quel giorno incredibile. C'era Fabris che mi ha detto: vieni un attimo. C'erano 2-3 persone con fotocamere. Cosa sta succedendo? Ho aperto il cassetto e visto la maglietta, non me l'aspettavo. E' stata una roba incredibile, l'ho incorniciata".
27 - "Io volevo la 20, ma ce l'ha Fabio. Il mio secondo numero è 47, la data di nascita della mia nonna. Fatto un mix".
TORINO - "Bella città, mi piace molto. Manca il mare, ma in poco tempo sono a casa. A parte il freddo che ha picchiato. Abituato a Genova è una bella botta".
FILM E SERIE - "Film e serie li guardo entrambi. Avrò visto 50 volte Focus, è bellissimo. Clamoroso. Serie TV? La Casa di Carta".
COMPAGNO - "Con cui ho legato di più? Miretti e Fagioli li conoscevo dall'Under 21. Hans Nicolussi è stata una sorpresa, c'eravamo visti tante volte. Lui è del 2000, abbiamo giocato tante volte contro ed è stato bello ricontrarlo lì. Con lui ho un ottimo rapporto. Il più simpatico? Siamo un bel gruppo di scemi. Il più simpatico è Manuel Locatelli, sempre la battuta pronta. Lui è molto signorile. Ha sempre la battuta pronta. Quel genere di comicità che mi piace".
ESULTANZA - "Quando segno è talmente forte dall'emozione, non riesco a pensare. Col Verona pure... come fai a pensare? Posso anche prepararmela, ma devo essere più freddo, tranquillo. La passione mi ha spinto più di tutti. Mai avuto un piano B, ho finito la scuola per i miei. Ma non volevo perdere tempo, volevo sfondare perché è stata la mia passione più grande. Competizione mi piace, forse troppo. Miretti mi chiama 'el rosic', il rosicone. Ci sto male. Purtroppo e per fortuna".
MUSICA - "Ascolto tanto, ma un sacco di generi. Prima della partita? Guasto d'amore di Bresh, Genova, mi ricorda le origini e mi dà carica. Non ho un genere preferito. Kean? Abbiamo messo la canzone a tutto volume. E' un bel passatempo".
ALLA PLAY - "Mi hanno ripreso nel video in cui perdevo. Ultimamente in viaggio vinco. Fabio è più sveglio. Non rosica, non gliela faccio pesare. Hobby? Mi piace giocare alla play, poi è difficile avere delle altre passioni. Mi piace tanto vedere altri sport, mi è dispiaciuto non andare alle Finals. In generale lo sport grande passione. Guardo più Youtube che Twitch. Mi piace guardare Zano, principalmente lui e poi tanti altri. Un saluto a Zano, anche se tifa Roma, però vabbè...".
I GRANDI - "Monsieur. Lo chiamiamo così. Vuol dire 'signore'. E' molto elegante. A me piace più 'cavallo pazzo', anche a lui. Il senatore? Capitan Danilo. Ci guida, un gran capitano e una grande persona. Un leader. Non parla molto, ma è sempre giusto. Non sbaglia mai le parole da usare. Anche gli atteggiamenti, in allenamento e in partita, veramente importante".
DANILO - "E' stato diverso non averlo? Quando manca un giocatore è ovvio che poi manchi. Ognuno ha il proprio gioco, ma è stato sostituito più che a dovere. Come ti dicevo, essendo molto intelligente, tutti i giorni alla Continassa, spesso è sempre venuto in trasferta. Sa come aiutarci".
NEXT GEN - "Ce ne sono tanti e anche bravi. Yildiz è veramente forte. E pensare che ha 18 anni mi vengono i brividi. Nonge, Dean Huijsen che sono con noi. Ma anche Mancini, Anghelé, sono tanti e bravi. Bellissima cosa. La Next Gen, secondo me, mancava proprio. L'ho vissuta sulla mia pelle, c'è troppa distanza e sta ancora aumentando il divario. NG fondamentale, ti fa giocare nel calcio vero. Ci ho giocato ed è calcio a tutti gli effetti. I punti pesano, lì capisci cosa voglia dire giocare a pallone. Avevo bisogno di quel percorso lì, poi ognuno ha il suo ma ne avevo bisogno. Ho avuto la fortuna di entrare al Genoa dai 9 ai 17 anni. E' la squadra dove sono cresciuto, del mio cuore. E' stato bellissimo. Mi hanno detto di andare altrove e sono andato all'Albissola dopo 8 anni e mi ha fatto male. Ma mi ha forgiato di più. E in questo i miei genitori mi hanno aiutato".
PARTITA PIU' BELLA - "Speriamo debba ancora arrivare. Ad oggi la prima con l'Udinese, per come abbiamo gestito la partita, l'assist a Rabiot, gran primo tempo. Il gol più bello (che è anche l'unico, ndr)? Verona, ti dico! Grande gol, tre punti".