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    'I cambi non mi sono piaciuti': a chi si riferiva Tudor? L'analisi e i numeri dei subentrati

    'I cambi non mi sono piaciuti': a chi si riferiva Tudor? L'analisi e i numeri dei subentrati

    • Benedetta Panzeri
    "I cambi non mi sono piaciuti. Con cinque cambi oggi il calcio non è come prima, c'è mezza squadra che entra, si cambia tutto, ti cambia la vita. I giocatori devono pensare, e glielo sto insegnando, di cambiare il modo di pensare. Oggi, come detto, non mi sono piaciuti. È una scuola. Bisogna crescere, in fretta. Perché è così. Le scuse sono per tutti, sono stato anch'io giocatore, ma è normale, alla fine c'è la squadra sopra tutti". Parola di Igor Tudor, che durante la sua conferenza stampa post Juventus-Lecce si è concentrato - giustamente - anche su ciò che ieri sera non è andato bene, consapevole che quel finale avrebbe potuto costare molto caro alla sua formazione.

     

    'I cambi non mi sono piaciuti': con chi ce l'aveva Tudor


    Ha messo nel mirino i subentrati, il tecnico croato, quei giocatori che lui stesso ha mandato in campo con la speranza che avrebbero potuto contribuire a consolidare il risultato senza particolari affanni. Così non è stato, ma quantomeno al termine del recupero i bianconeri hanno potuto festeggiare una vittoria, che forse in altri tempi sarebbe sfuggita dalle mani. Ma con chi ce l'aveva esattamente Tudor? Difficile capire con esattezza, anche perché la sensazione è che il suo fosse un discorso più generale legato al modo in cui la sua squadra ha affrontato l'ultima fase di partita, quando inevitabilmente anche la stanchezza si stava facendo sentire, ma è chiaro che l'allenatore non abbia apprezzato anche qualche prestazione in particolare. 

     

    Chi è subentrato in Juventus-Lecce


    Proviamo ad analizzare meglio la questione. Tralasciando Nicolò Savona, a cui ha concesso solo gli ultimi minuti di recupero per sostituire Kenan Yildiz (e fargli prendere il meritato applauso del pubblico), Tudor ha mandato in campo al 22' del secondo tempo Andrea Cambiaso, Timothy Weah e Randal Kolo Muani. Per nessuno, effettivamente, l'ingresso in campo è stato memorabile, tanto che noi abbiamo attribuito in pagella un misero 5,5 ai primi due e un 6 al terzo: tutti e tre, insomma, sono stati abbastanza impalpabili, con l'esterno azzurro che inoltre può essere ritenuto (almeno) corresponsabile del goal di Federico Baschirotto. Il Lecce, evidentemente, non gli porta troppa fortuna. Ma guardiamo un po' i numeri.
     


    Cambiaso, i numeri in Juventus-Lecce

    • Expected Goals: 0,05
    • Expected Assist: 0,01
    • Duelli vinti: 0 (su 2)
    • Palloni toccati: 17
    • Passaggi: 16 (precisione del 100%)
    • Cross: 0
    • Lanci lunghi: 0
    • Tiri: 1
    • Dribbling tentati: 0
     

    Weah, i numeri in Juventus-Lecce

    • Expected Goals: 0,02
    • Expected Assist: 0,01
    • Duelli vinti: 1 (su 4)
    • Palloni toccati: 35
    • Possessi persi: 7
    • Passaggi: 21 (precisione del 95%)
    • Cross: 3 (1 accurato)
    • Lanci lunghi: 1
    • Tiri: 1
    • Dribbling tentati: 2 (riusciti 0)



    Kolo Muani, i numeri in Juventus-Lecce

    • Goal: 0
    • Assist: 0
    • Duelli vinti: 1 (su 4)
    • Palloni toccati: 12
    • Possessi persi: 5
    • Passaggi: 9 (precisione del 67%)
    • Cross: 0
    • Lanci lunghi: 0
    • Tiri: 0
    • Dribbling tentati: 2 (riusciti 1)

    Evidentemente non soddisfatto di quanto aveva visto, al 77' Igor Tudor ha poi concesso una chance anche a Francisco Conceicao, di cui tanto si era parlato nei giorni scorsi ma più per la sua criptica "presa di posizione" sui social che per dinamiche di campo. Davvero poco di giudicabile nella sua prova, rimasta ferma alle intenzioni (o forse pure prima…). 
     


    Conceicao, i numeri in Juventus-Lecce

    • Goal: 0
    • Assist: 0
    • Duelli vinti: 1 (su 3)
    • Palloni toccati: 11
    • Possessi persi: 3
    • Passaggi: 7 (precisione del 100%)
    • Cross: 0
    • Lanci lunghi: 0
    • Tiri: 0
    • Dribbling tentati: 0

    Insomma, servirà molto di più ai giocatori che al momento non sono considerati titolari per convincere Tudor. Che poi - e lo ha detto chiaramente - non fa differenze nella sostanza tra chi va in campo dal primo minuto e chi subentra, a patto di ricevere le stesse garanzie da tutti. Il messaggio è chiaro. Anche perché Igor non sembra essere uno che ama ripetersi… 



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