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Le feste rovinate iniziano a essere una spiacevole prassi, a Cagliari. Anzi: un'illegale, becera, incredibilmente stupida prassi. Perché le cose vanno chiamate col loro nome, e al razzismo puoi dare ogni appellativo negativo possa venirti in mente. E' giusto comunque, quasi a prescindere. Soprattutto, ne sa disegnare i contorni meschini, pure in una notte di fine estate con il richiamo del mare alla finestra. 

ANCORA! - Stavolta è toccato a Lukaku, prendersi i fischi e gli insulti. Prima di lui era capitato a Moise Kean e Blaise Matuidi: l'attaccante, oggi all'Everton, aveva risposto con un gol e con la conseguente esultanza polemica. Il centrocampista francese l'aveva raccolto dalle reazioni sarde, ma difendendolo sempre a spada tratta. Mesi dopo, la storia non è cambiata. No, persevera. E il centravanti belga, alla prima occasione di riscatto, sa bene come fronteggiare l'ignoranza: gol e sguardo fulminante. Di quelli che saziano la sofferenza. 

IN INGHILTERRA - La notizia ha ovviamente fatto il giro di tutto il mondo. Dalla Francia alla Spagna, passando soprattutto per l'Inghilterra, dove il nome di Lukaku ha ancora un certo richiamo. Del resto, in questi giorni non si fa altro che parlare di Zouma e dei commenti razzisti ricevuti sui social dopo l'errore che ha costato un pari al Chelsea contro lo Sheffield: pare che il mostro sia tornato, con maggior forza e vigore. Da Londra a Cagliari: sbagliare sarà pure umano, perseverare è proprio da decerebrati.