Habemus Ronaldo, un evento del genere merita una citazione papalina. E' il colpo del secolo, una mossa che esula da l'intero narrato sportivo bianconero. La Juve scopre un mondo nuovo, una veste in cui si cala per entrare nelle sale più prestigiose d'Europa, con la volontà di rimanerci sempre. E' questione di storia, che si scrive, che cambia nel suo narrarsi.
Questo è un capitolo vero, uno di quelli indelebili. Un per sempre, come nelle favole. La Juve è cambiata, tanto dalla sua creazione, ma anche dagli ultimi decenni. E' passata dai fallimenti e si è risollevata, toccando vette prima inesplorate. Cambiando anche se stessa. L'ha fatto per primo oggi Andrea Agnelli, ultimo di quella stirpe bianconera, che ha agito in modo diverso dai suoi predecessori, per andare a prendere il più forte di tutti in questo momento: Cristiano Ronaldo. Nessuno l'aveva mai fatto prima, per un colpo così poi. Un presidente che, personalmente, si muove e vola per cinque ore con il solo scopo di chiudere quel colpo, eccezionale. Da Pisa a Kalamata, dall'Italia alla Grecia: per togliere ogni dubbio.
Mai prima d'ora si è detto. In verità, un'eccezione ci fu: porta il nome di Pietro Paolo Virdis, e la firma di Boniperti. Sì, perchè anche Giampiero, a suo tempo, fece un viaggio su un'isola, la Sardegna, con lo scopo di convincere il cagliaritano a lasciare la casa di famiglia, la terra natia. Un viaggio diverso, una portata diversa, ma pur sempre un incontro importante, al netto di un'avventura che si dimostrò un mero fallimento. Poi, più nessuno. Nemmeno l'Avvocato che, anzi, i giocatori li invitava nella tenuta di famiglia, in una villa di una bellezza sorprendente, perfetto quadro per l'accoglienza di campioni come Antognoni e Riva.
Ma anche Torino è pronta al cambiamento, e in qualche senso già muta pelle. Una città schiva, sempre morigerata, non solita a cedere il passo agli eccessi, ma questo evento clamoroso porta il vento del cambiamento, pur mantenendo l'anima cittadina. Napoli accolse con grande folklore l'arrivo di Maradona, una vicinanza anche invasiva. E' ciò che non capiterà a Ronaldo che - al netto dei primi assalti e dell'eccitazione per quella Champions League che non è più solo un sogno - verrà blindato dalla città stessa, permettendogli di godersi la città, andando in giro come meglio preferisce. L'unica nota "stonata", in questo clima, è la richiesta del Sovraintendente al Teatro Regio, il cui sogno riportato pubblicamente sarebbe quello di poter presentare Cristiano Ronaldo nello storico tempio della lirica.
Due mondi che proprio non c'entrano nulla l'uno con l'altro. Semmai una presentazione in pompa magna all'Allianz Stadium è la via da percorrere. Un'ultima postilla va dedicata proprio a questo. L'augurio e la richiesta che ci si propone di inoltrare direttamente alla Juventus è quella di una festa, organizzata in grande stile, ma - per una volta - pensata per il popolo. E quindi senza il pagamento del biglietto. Per una volta. L'augurio, il regalo ulteriore a quei tifosi che in queste ora hanno sofferto l'angoscia di un colpo inimmaginabile. Speranze, sogni e gioia, in una presentazione diversa da tutte le altre. Anch'essa storica.
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