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Gigi Buffon racconta l'amico Angel di Maria e Paul Pogba. La leggenda bianconera ha parlato così a La Stampa: "E' sempre stato un po' all'ombra e sinceramente non ho mai capito perché: non ha nulla da invidiare a nessuno, il calcio segue logiche non sempre comprensibili. Stiamo parlando di un top player assoluto, eppure capace di sacrificarsi per i compagni: nella mia squadra giocherebbe sempre".

CHE COLPO! - "Per me è un grandissimo colpo, oltretutto a parametro zero. Ho la sensazione che in Italia non sia pienamente percepito, ma si accorgeranno in fretta del valore di Angel. Cosa porta? Intanto, una grande mentalità: è disciplinato, applicato, uno che arriva in palestra sempre un’ora prima e non è mai un chilogrammo sovrappeso. Un professionista vero, a tutto tondo. Eppoi la tecnica, straordinaria. A volte guardiamo all’estero con spocchia, fingiamo di non vedere, tendiamo a sminuire alcuni talenti considerando soft i campionati in cui sono protagonisti: in realtà, calciatori di questo livello, in Serie A sono ormai sono rari: vedrete come farà la differenza".

ETA' - «Ma se io gioco a 44... (sorride). Angel è integro e motivato, lo abbiamo visto bene nella Finalissima Argentina-Italia. Io credo, in generale, che l’anagrafe possa diventare un problema solo in rapporto al progetto: se punti su un 34enne per vincere a lungo termine ovviamente sbagli, diverso se vuoi rinforzarti nell’immediato».

PER VLAHOVIC -. «Ideale, perché ama il gol ma gode anche nell’innescare i compagni: sa supportarli e rifornirli, è un assist-man generoso, e tatticamente dà equilibrio alla squadra. Più ci penso, più non capisco il perché di certe dinamiche: la popolarità nel calcio non sempre è proporzionata alle qualità».

POGBA - «Il campione è sotto gli occhi di tutti, su motivazioni e stimoli non ho dubbi. A chi si sofferma sul rendimento discontinuo degli ultimi anni al Manchester United, dico: quale ambiente migliore per tornare al top di quello in cui hai ha già vissuto, dove sei cresciuto e hai ottenuto la consacrazione? Direi proprio di sì: la Juve ha posato pietre importanti per tornare a vincere subito in Italia e fare meglio in Europa. E credo stia nascendo una squadra più affine alle qualità dell’allenatore».

SOLO BONUCCI DELLA BBBC - «Nessuna tristezza, è il ciclo delle cose: le grandi società tagliano i traguardi al di là dei campioni, la Juve ha vinto con noi, ha vinto e vincerà senza di noi. Lo dico senza sminuire quello che abbiamo fatto».